di Franco Jannuzzi, Italia, 2018, 82′
con Salvo Arena, Angelo Campolo, David Coco, Fabrizio Ferracane, Gianni Fortunato
Ispirato alla storia di Ezio Rossi un ex membro dei NAP, Nuclei Armati Proletari, che ha passato quasi tutta la sua vita tra il carcere e l'ospedale psichiatrico giudiziario. In questo film documentario la sua vita si intreccia in vari modi con altri internati dell'ospedale. Ezio Rossi troverà nella figura dello psichiatra Lucio una possibilità per redimersi.
Nel 1978 viene promulgata, su iniziativa di Franco Basaglia, la “legge 180” che sancisce la chiusura degli Ospedali Psichiatrici, per affermare la dignità e i diritti di cittadinanza di ogni persona, qualunque sia la condizione sociale e di salute. Paure, stigmi ed egoismi hanno però perpetuato e riproposto forme vecchie e nuove di istituzioni totali. Al contempo da allora in Italia non si è più smesso di ricercare e sperimentare modelli evoluti di welfare di comunità, capaci di restituire “potere” e “diritti” alle persone fragili. Primula rossa percorre il crinale fra queste due visioni dell’uomo e della vita. Il film, seppur per ricerca e sottrazione, fa riferimento al progetto Luce è Libertà della Fondazione di Comunità di Messina e lascia intravedere che grande potenziale di trasformazione si potrebbe generare se tutte le risorse umane, professionali ed economiche, che vengono utilizzate per tenere rinchiusi ed esclusi altri esseri umani solo perché malati, fossero utilizzate per aiutarli a vivere, lavorare ed abitare in un luoghi scelti.
Saranno presenti
Angelo Righetti, psichiatra, collaboratore della Fondazione di Comunità di Messina tra gli enti co-produttori del film, ha partecipato alla stesura della sceneggiatura del film e è voce narrante.
Alberto Valtellina, autore del montaggio.
Evento inserito nella rassegna
Mymovies.it - Se ci si fermasse al titolo si potrebbe pensare che questa interessante docufiction si ancori fondamentalmente sulla complessa vita di Ezio Rossi. Invece non è solo così. Rossi resta come fil rouge che attraversa la narrazione ma Jannuzzi intende, grazie al suo caso che si può definire di maggior rilievo, promuovere una riflessione più ampia. In sostanza ci si trova a interrogarsi su quanto la situazione nel nostro Paese sia effettivamente mutata da quando la cosiddetta legge Basaglia sancì la chiusura di quelli che nella dizione più corrente venivano definiti manicomi.
Sentieriselvaggi.it - Il film trova diverse strade per raggiungere il suo fine, più o meno forti, che vanno a calcare su diversi aspetti conoscitivi del racconto. La prima, e anche la più dura da digerire, è quella che riguarda la sezione di archivio che è stata selezionata, in cui le immagini in bianco e nero mostrano questi uomini costretti a vivere al limite del sopportabile. La seconda è quella della fiction, che tramite attori va a ricostruire il rapporto tra lo psichiatra e gli utenti del centro, in particolare con Enzo. La terza, non meno forte ed efficace, è quella di un semi-voice over che racconta le brevi storie di alcuni dei detenuti scritte e lette dallo psichiatra Angelo Righetti, da sempre impegnato per la causa.
Link al sito ufficiale del film: http://primularossailfilm.it/