di Paolo Cognetti, Italia, 2024, 80′
Cognetti, insieme a Laki, il cane con cui si fanno reciproca compagnia, sale verso le quote più alte del Monte Rosa spinto dal desiderio di comprendere per quale ragione non arrivi più acqua nella casa in cui abita. Lungo il percorso incontra persone che conosce da tempo che raccontano quale senso abbia per loro il vivere in montagna.
Cognetti in questa prima totalmente personale ci mostra senza retorica una montagna che vive e tiene in vita.
Cineuropa - La montagna è una, il Monte Rosa, il massiccio montuoso più esteso delle Alpi, tra Piemonte, Valle d’Aosta e Svizzera. La scintilla che accende il racconto è la siccità che nell’estate del 2022 ha colpito anche la sorgente della casa in legno e pietra dove Cognetti si è da anni ritirato, a Estoul, piccolo borgo a 1700 metri, in Val d’Aosta. Quel segnale di cambiamento climatico che minaccia i ghiacciai non più eterni spinge Cognetti a partire in un piccolo tour di rifugi in alta quota per raccontare la sua montagna. Con lui, oltre all’inseparabile bastardino Laki, c’è il direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set de Le otto montagne. Tra panorami da mozzare il fiato, stambecchi e volpi, veniamo a conoscenza di alcuni abitatori di quelle valli. (...) Non c’è retorica in questo film, il tema centrale non è esasperato. Tutto sommato, la cosa più saggia sul disastro che ci attende la dice la valdostana Marta Squinobal, insegnante di yoga e meditazione buddhista: “dobbiamo essere più responsabili, certamente, ma quando la natura dirà ‘ne ho avuto abbastanza’, ci farà sparire e andrà avanti”.