di Gabriele Salvatores, Italia, 2020, 96′
con Alessandro Besentini, Francesco Villa, Natalino Balasso, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Giulio Pranno
Il proprietario di un club di periferia, un agente immobiliare e suo fratello, un muratore e un impiegato delle ferrovie si incontrano al corso serale di stand-up comedy di Eddie Barni per prepararsi ad un'entrata in scena da tempo attesa. Verrà ad assistere allo spettacolo Bernardo Celli, il talent scout che offrirà ad uno di loro un ingaggio nella sua agenzia Artisti e manager e un contratto per il suo programma comico in prima serata televisiva. Quei 58 minuti prima del debutto saranno l'occasione per confrontarsi sulla reciproca idea di ciò che fa ridere e ciò per cui vale la pena intraprendere il mestiere di comico.
Mymovies.it - Basato sull'opera teatrale omonima di Trevor Griffiths adattata da Gabriele Salvatores, che l'aveva già portata in scena anni fa al Teatro dell'Elfo di Milano, Comedians è una riflessione caleidoscopica sul valore della comicità, che può essere provocazione o semplice intrattenimento, medicina o solletico, coraggio o compiacenza. Barni e Celli rappresentano i due estremi dello spettro, e in qualche modo hanno entrambi una certa misura di ragione, innestandosi in un dibattito molto attuale che evoca la querelle sulla comicità di Pio e Amedeo, la political correctness e il significato contemporano della trasgressione.
Sentieriselvaggi.it - l fatto critico del film è che Comedians esaurisce in questi inserti metacinematografici le sue grandi potenzialità lasciando inoltre che il bel lavoro sul repertorio battutistico che gli esaminandi si rimpallano per esercitarsi resti traduzione localistica delle originali gag inglesi. Immaginiamo, ad esempio, se Ale e Franz piuttosto che limitarsi a riproporre la contrapposizione tra il grigiume del primo e la stralunatezza del secondo avessero davvero portato in sede di esame uno dei loro sketch più famosi quanto vicini saremmo potuti essere alla debordante ironia dei Monty Python.
Cinematografo.it - La rilettura 2021 è più amara, intorcinata delle trattazioni precedenti: tradimento e successo, orrore e risata, la tensione sale e scoperchi i sepolcri imbiancati e i prostituti della comicità, di cui Salvatores e Griffiths confezionano un pamphlet morale, un vademecum etico, un compendio d’autore. In primo piano è “il dark side della commedia teatrale, la parte più ponderosa, riflessiva e malinconica”, affidata a un decor serale, un’uggia esistenziale, un mood piovoso: si prenda l’arte e la si metta da parte, ma l’umano, che ne è dell’umano?