di Mimi Leder, USA, 2018, 120′
con Felicity Jones, Armie Hammer, Justin Theroux, Kathy Bates, Sam Waterston, Stephen Root
Ruth Bader Ginsburg è stata una delle pochissime donne ammesse alla facoltà di giurisprudenza ad Harvard alla fine degli anni Cinquanta. Si è poi laureata anche alla Columbia, quando era già madre e moglie di Martin D. Ginsburg, destinato a diventare un importante avvocato tributarista. A fine carriera scolastica, però, nella New York dei mille studi legali, faticò a trovare lavoro, in quanto donna in un mondo di uomini, e in seguito lottò con determinazione più unica che rara in moltissimi processi per discriminazione sulla base del genere.
comingsoon.it.
La storia si incentra essenzialmente sulla battaglia della Bader Ginsburg - rifiutata nonostante il suo impressionante curriculum da tutti gli Studi di Avvocati dell'epoca in quanto donna e costretta all'insegnamento - per arrivare a cambiare una legge discriminatoria. Nell'impossibilità di affrontare il problema direttamente, l'escamotage viene da una sentenza che il marito tributarista le fa conoscere e che ha visto negare a un uomo non sposato, che si prende cura della madre, i benefici di legge riservati alle badanti, di fatto dando per scontato che ci siano ruoli, come l'accudimento, riservati esclusivamente alle donne. Una questione che al profano può sembrare di lana caprina ma che è il grimaldello attraverso cui Ruth Bader Ginsburg, in un discorso di poco più di 5 minuti, riuscì a convincere tre giudici maschi a cambiare una legge iniqua adeguandola ai mutamenti da tempo in atto nella società americana.
cinematografo.it.
Mimi Leder non vuole mettere in scena un comizio. Si innamora della Ginsburg, ne tratteggia le debolezze, i fallimenti, per poi accompagnarla fino al successo. Da professoressa a esempio per le nuove generazioni, attraverso i decenni. Con tanto di apparizione finale della vera Ginsburg. E poco importa se a volte la costruzione sembra troppo hollywoodiana o lo spirito edificante rischia di prendere il sopravvento.
I canoni da solido legal movie vengono rispettati, lo scontro pirotecnico in aula è assicurato. E l’occhio è sempre ad Atticus Finch, campione nel lanciarsi in imprese impossibili, perché la giustizia non è solo quella che arriva dai codici. In Italia il titolo è Una giusta causa, mentre in patria è On the Basis of Sex (in base al sesso, al genere). Breve apparizione anche di Kathy Bates, nei panni dell’agguerrita progressista Dorothy Kenyon.