di Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Italia, Francia, 2017, 84′
con Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy, Valentina Bellè, Francesca Agostini, Jacopo Olmo Antinori.
Tornando alla villa dove ha conosciuto l'amata Fulvia, il partigiano Milton scopre che forse fra lei e il suo migliore amico Giorgio, anche lui combattente, potrebbe essere nata una storia d'amore. Nel tentativo di ricevere da Giorgio un chiarimento, Milton intraprende un viaggio attraverso il paesaggio verde e nebbioso delle Langhe che è anche un percorso di conoscenza: di se stesso, dell'animo umano e della barbarie insensata della guerra.
Mymovies.it. Paolo e Vittorio Taviani affrontano uno dei "testi sacri" della letteratura italiana, "Una questione privata" di Beppe Fenoglio, con il piglio autoriale che deriva loro da una lunga militanza cinematografica e da una conoscenza profonda della Seconda guerra mondiale e della lotta partigiana. Come Ermanno Olmi in ...torneranno i prati, i Taviani raccontano il tempo di guerra rifiutando di concentrarsi sull'azione bellica e depurando la Storia di tutto ciò che è ridondante, per lasciare i protagonisti nudi di fronte alla desolazione e all'orrore. Come in Così ridevano di Gianni Amelio, la narrazione cinematografica di Una questione privata procede per episodi chiave, momenti e personaggi che incarnano la Storia e la condizione umana nella sua essenza. Il più folgorante è l'incontro di Milton con i genitori, scena muta di straziante intensità, riassunto senza parole del cordoglio di tante famiglie che hanno visto scomparire i propri figli inghiottiti dalla guerra, conservando a stento la speranza di rivederli vivi, anche per un solo, fugace istante.
Cineforum.it. L’intuizione principale dei Taviani è quella di togliere dal loro film la lingua di Fenoglio, troppo forte e viva e coraggiosa perché le immagini possano confrontarsi alla pari. E il primo passo è quello più estremo, anche audace: eliminare il mondo di riferimento dello scrittore, portare la guerra collettiva dei partigiani e quella personale di Milton – contro i suoi ricordi e le sue illusioni, contro Fulvia, l’amore perduto, e contro Giorgio, l’amico che forse l’ha tradito – in una terra priva di connotazioni geografiche. Terra di colline, anche, ma soprattutto di monti, di mulattiere, di cittadine cupe e deserte: il deserto di una nazione in conflitto, la nebbia della guerra, lo spazio senza confini dove l’individuo si perde. (...) La nebbia porta oltre il muro, oltre l’eroismo romantico dello scrittore e il fatale destino di una generazione. L’incertezza del finale di un'opera incompiuta (come incompiuta è quasi tutta la produzione di Fenoglio) apre ai Taviani lo spazio di un’opportunità, trasformando Una questione privata nel romanzo che oggi può e deve essere, il racconto di formazione di uomini giusti che sanno ancora guardare dalla parte giusta – quella del futuro.