di Georgi M. Unkovski, Macedonia/Repubblica Ceca/Serbia/Croazia, 2025, 97′
con Arif Jakup, Agush Agushev, Aksel Mehmet, Dora Akan Zlatanova, Selpin Kerim, Atila Klince
Un remoto villaggio della Macedonia del Nord. Ahmet è un ragazzo di 15 anni che appartiene alla minoranza turca degli Yuruk. Il padre, rimasto vedovo, lo costringe ad abbandonare gli studi per sorvegliare venti pecore e occuparsi del fratellino Naim di 5 anni che non parla più. Cerca così rifugio nella musica di cui è appassionato e una notte si ritrova in un rave nel bosco dove per un attimo si illude di stare nel mondo che gli appartiene.
Il suo destino s'incrocia con quello di Aya, una ragazza diciassettenne sua vicina destinata a un matrimonio combinato con un uomo emigrato dalla Germania che vuole ad ogni costo evitare. Per raggiungere questo obiettivo, Ahmet diventerà il suo principale alleato.
In DJ AHMET ho voluto esplorare il delicato equilibrio tra tradizione ed espressione di sé, in particolare all’interno di una piccola comunità che di base è molto unita. Il film approfondisce le sfide che comporta crescere in un ambiente tradizionalista e allo stesso tempo scoprire la propria identità. Sono rimasto affascinato dalla tensione che si crea quando i desideri individuali si scontrano con le aspettative della collettività. Il film tratta essenzialmente del bisogno universale dell’essere umano di esprimersi e di come l’arte, in questo caso la musica, possa diventare sia un rifugio che un catalizzatore di
cambiamento. Nella mia visione c’era l’intenzione di realizzare una storia che risuonasse nel pubblico, catturando l’umorismo e il dramma insiti in questa lotta, mettendo in evidenza il potere della scoperta di sé.
Georgi M. Unkovsk
Mymovies - Dj Ahmet è un sorprendente, incantato ed energico musical pastorale sullo scontro e il tentativo di coesistenza tra tradizione e modernità. La musica tradizionale reinterpretata in chiave elettronica non rappresenta l'unico momento di rottura, ma anche la ricerca del segnale del wi-fi, i video su TikTok ed Instagram, mostrano il desiderio di uno sguardo più ampio sul mondo che non sia legato solo alla tradizione della comunità Yuruk. Unkovski trova il giusto equilibrio tra una rappresentazione oggettiva della vita e dei riti del villaggio ma senza nessuna traccia documentaristica e un tono umoristico straniante e contagioso.
FilmTv - I codici dimessi del cinema del reale, che dettano il passo nei primi minuti del film, esplodono nell’ubriacatura videoclippara delle sequenze più estrose, dopate dal flusso della musica elettronica. C’è una diligenza un po’ scolastica, nella messa in opera dell’uno e dell’altro linguaggio, ma non si può dire che a Unkovski manchi un’idea di cinema. E per un’opera prima, può anche bastare così.
Chi l'ha visto dice del film:
- Questo piccolo capolavoro ci mostra che la singolarità tecnologica è una pecora rosa che cambia la direzione del gregge.
- Film bellissimo!! Poetico e pieno di significati profondi nella sua apparente semplicità. Mi è piaciuto tantissimo.
- Bellissimo, intenso e poetico. Mi ha ricordato un pò Kusturika ma il registro è originalissimo.
- Ma che bello! Dolce e ironico, una serie di trovate divertentissime, a partire dalle pecore al rave, e naturalmente la pecora psichedelica. Tutti bravissimi gli attori, specie il piccolo Naim davvero intenso. E il montaggio superlativo, veloce, mai una sbavatura. Il tutto condito dalla proverbiale irresistibile sana follia balcanica.
- Denso, emozionante, divertente e drammatico insieme.
- Un film sul coraggio di vivere.
- Geniale, poetico e il bambino semplicemente delizioso!