di Maha Haj, Germania, Francia, Cipro, Palestina, 2022, 108′
con Amer Hlehel, Ashraf Farah, Anat Hadid, Samir Elias, Cynthia Saleem
Waleed vive a Haifa con la moglie e i figli, e ha da poco deciso di reinventarsi come romanziere. La pagina bianca però lo tormenta assieme a una forte depressione che neanche la terapia sembra poter curare. La sua concentrazione non è aiutata da un nuovo vicino di casa, Jalal, all'apparenza amichevole eppure molesto e poco rispettoso. L'iniziale conflitto tra i due lascia gradualmente spazio a un rapporto più sfaccettato, alimentato dall'evidente curiosità dei due uomini per i tanti non detti delle rispettive vite.
Per l'occasione la nostra Cucina propone per due sere mercoledì 20 e giovedì 21 settembre, dalle ore 19:00, la cena su prenotazione con questo menu:
Costo: €15 bevande escluse
Prenotazioni entro le 12:00 di mercoledì 20 settembre al 327 7034745
MyMovies - L'elemento politico nel cinema di Haj, che si è formata come scenografa tra gli altri per Elia Suleiman, è sempre un riflesso della dimensione domestica più che un discorso esterno di massimi sistemi. Eppure c'è nei suoi film un distinto orgoglio rivendicativo della cultura e dell'esperienza palestinese, che in Mediterranean Fever vive in modo frustrato nel cuore del protagonista Waleed, romanziere bloccato e depresso. La città che fa da sfondo alla storia non è luogo di integrazione e convivenza, ma un malinconico simulacro di una condizione esistenziale, come era del resto in Personal Affairs (primo lungometraggio della regista), da cui viene mutuato anche la mescolanza di registri, con delle punte di commedia e di assurdo a bilanciare un sottotesto ben più amaro.Molto del lavoro lo fa quindi la sceneggiatura (premiata nella sezione Un certain regard di Cannes), ma il film non può prescindere dalla chimica tra i protagonisti Amer Hlehel e Ashraf Farah, chiamati ad alternarsi come oggetto di curiosità per lo spettatore ed emblemi di mascolinità complesse, spezzate tra l'aderenza a un archetipo e la presenza sovversiva del segreto. Nemici-amici, complici e rivali, ma sempre fondamentalmente sulla stessa barca, i due aiutano a rendere credibile una parabola narrativa piuttosto ambiziosa nella sua traiettoria finale.