Il
Terribile
Inganno

Il Terribile Inganno, Maria Arena

Il Terribile Inganno

di Maria Arena, Italia, 2021, 106
con Maria Arena, le donne di Non Una Di Meno

Il Terribile Inganno, Maria Arena

Trama

Il film racconta l’incontro della regista Maria Arena con il movimento “Non Una Di Meno”, in particolare rappresentato dal nodo territoriale di Milano, accompagnando il pubblico in un viaggio attraverso i femminismi odierni. È un lavoro di documentazione di ciò che il movimento ha fatto in risposta alla violenza maschile sulle donne e di genere tra il primo sciopero globale delle donne dell’8 marzo 2017 e l’8 marzo 2020, caduto in concomitanza con il primo giorno di lockdown della pandemia da Covid-19. Ma, al tempo stesso, è un lavoro di introspezione della protagonista-regista che, attraverso le domande suscitate dall’incontro con le attiviste di Non Una Di Meno e dalla lettura di libri classici del femminismo, riflette sulla propria vita di cinquantenne, moglie, madre e lavoratrice e si ritrova a fare un bilancio sull'esser donna oggi a partire da sé.

 

Interviene la regista Maria Arena.
Evento in collaborazione con Donne Democratiche di Mezzago.

 

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Regia

Maria Arena

Cast

Maria Arena, le donne di Non Una Di Meno

Durata

106′

Paese di produzione

Italia

Anno di produzione

2021

Calendario

mercoledì 9 marzo 2022
h: 21:00
6,00 € / Intero
4,00 € / Ridotto under 26 e over 65

Recensioni

Il Fatto Quotidiano - Che cosa vuol dire essere femminista oggi, che cosa significa esserlo in Italia. Perché si parla di femminismi al plurale e il singolare non basta per contenere un mondo in continua evoluzione. Perché è un segno di crescita e di messa in discussione di un sistema che ancora (e troppo) sembra non poter essere scalfito. Quante le storie e le difficoltà dietro ogni pratica, dietro ogni conquista. Quali gli ostacoli superati e quali quelli da superare ancora. Ci sono tutti questi interrogativi e alcune delle risposte possibili ne “Il terribile inganno”, il film documentario che racconta il movimento femminista italiano oggi e lo fa partendo dal gruppo di “Non una di meno” di Milano. (..) Ed è proprio questa la prima forza del documentario, prodotto da Invisibile Film e realizzato grazie a un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso: partire dalle domande che tutte condividiamo senza imporre risposte. Partire da quelle più semplici e non dare per scontato nessun passaggio.

 

Indie-eye.it - Il Terribile inganno fa un racconto appassionato del percorso di Non Una di Meno. A riguardo la linguistica mi suggerisce un bel esempio ripreso anche nel documentario: nessuna delle mie coetanee vuole che la sua professione mantenga la marca di genere maschile. A molti sembra una posizione rivoluzionaria che una donna si faccia chiamare avvocata e non avvocato. Non è così; è semmai la spia del dislivello storico, culturale, politico di cui si diceva; la direttrice d’orchestra che a Sanremo 2021 sostiene “il mio lavoro è il direttore d’orchestra” perde un’enorme occasione per se stessa e per le donne, oltre a dimostrare un misconoscenza della lingua che parla. Non è che c’è un motivo per cui non troverete mai un uomo che vorrà essere un’avvocata e non un avvocato? La storia di Non una di meno ci rende cittadini e cittadine più consapevoli, nonostante il paese non voglia vedere il cuore oltre l’ostacolo, o una mano che aziona il succhia clitoride.

 

dinamopress.it - Nel film i fotogrammi del movimento femminista del presente si alternano con i dialoghi con due donne chiave e figure ispiratrici che si collocano agli albori del femminismo, ma che sono state “rimosse” dal pensiero illuminista e da quel modello di “civilizzazione” che ha plasmato l’idea di un Occidente che è andato ad identificarsi con i proclami universalizzanti della ragione autoriflessiva, dove l’ideale umanistico (dell’uomo bianco ed europeo) è andato trasformandosi nel modello culturale egemonico. Senza nessuno spazio per le nozioni della differenza. Le figure del passato che interloquiscono con il presente sono Olympe De Gouges e Mary Wollstonecraft, interpretate da Emanuela Villagrossi e Federica Fracassi. Olympe De Gouges [1] pubblicò nel 1788 le Réflexions sur les hommes nègres in cui prendeva posizione contro la schiavitù e nel 1791, durante la Rivoluzione francese, la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, in cui dichiarava l’uguaglianza politica e sociale tra uomo e donna.

 

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