di Meena Nanji, Usa, 2006, 58′
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Raccontato attraverso gli occhi di tre donne afghane, una dottoressa, un’insegnante e una attivista per i diritti umani, è la storia di come la guerra, le intromissioni straniere e la nascita dell’islam politico abbiano strappato alle donne afghane i diritti e la libertà. Attraverso l’uso di materiale d’archivio raro, le straordinarie storie delle tre donne forniscono un quadro illuminante della situazione attuale dell’Afghanistan e della battaglia che le donne stanno portando avanti per ottenere anche i più elementari diritti umani.
Interviene Giulia Rodari, CISDA.
Presentazione del progetto IL FILO DELLE PAROLE, a cura di Donne Democratiche Mezzago.
In collaborazione con Donne Democratiche Mezzago - Mezzago Democratica.
Nel 2001 si è improvvisamente risvegliato l’interesse internazionale per la vita delle donne afghane sotto il regime dei talebani. Con la caduta dei talebani alla fine dello stesso anno gli USA hanno annunciato che l’Afghanistan avrebbe vissuto una nuova era di pace, democrazia e liberazione delle donne. Diversi anni dopo questo “annuncio” l’Afghanistan è ancora nelle prime pagine dei giornali, non per parlare del successo della ricostruzione ma della violenza crescente e della insorgenza dei talebani. E le donne? Dal 2001 i riflettori dei media su di loro si sono spenti e di conseguenza anche la conoscenza del pubblico sulla tragica situazione attuale. Come sono ora le loro vite? Sono davvero migliorate da quando il nuovo governo ha preso il potere? Hanno davvero conquistato i loro diritti o vivono ancora nel terrore e in un clima di repressione?
Sguardo da un granello di sabbia cerca di dare risposta a queste domande attraverso gli occhi di tre donne afghane: una dottoressa, un’insegnante e una attivista per i diritti umani. Illustrate con immagini in presa diretta, interviste e materiale d’archivio le tre storie ci portano attraverso il terreno minato della complessa storia afghana e forniscono un quadro illuminante della situazione attuale dell’Afghanistan e della battaglia che le donne stanno portando avanti per ottenere anche i più elementari diritti umani.
Girato nel corso di quattro anni nei campi profughi del Pakistan del nord-ovest e nella città di Kabul devastata dalla guerra il documentario costruisce un tagliente e provocatorio ritratto della lotta delle donne afghane negli ultimi 30 anni, dal periodo del re Zahir Shah fino al governo attuale di Hamid Karzai. Le donne si stanno mobilitando per fronteggiare le sfide di oggi, e danno un’immagine viscerale di un paese diviso e brutalizzato. Mentre l’attenzione del mondo si è spostata su altri luoghi in crisi questo progetto riaccende i riflettori sull’Afghanistan facendo sentire le voci di coloro che sono più vulnerabili e più colpite nei conflitti: le donne.