di Patricio Guzmán, Francia, Cile, 2019, 85′
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In Cile, quando il sole sorge, deve scalare colline, mura, vette prima di raggiungere l'ultima pietra delle Ande. In questo paese, la catena montuosa è ovunque, ma per i cileni è una terra sconosciuta. Dopo essere andato da nord a sud, il regista ha voluto filmare questa enorme spina dorsale per rivelarne i misteri, potenti scrutatori del passato e della storia recente del Cile.
Mymovies - Dopo essere andato a Nord, nel deserto di Atacama, per Nostalgia della luce, ed essere stato a Sud, in Patagonia, per La memoria dell'acqua, Patricio Guzmán chiude con La cordillère des songes la trilogia sul territorio fisico cileno indagato come testo emotivo, mémoir di un periodo storico - la dittatura di Pinochet- che ha riscritto una cultura antica di ventimila anni e ferito il paese in ogni centimetro della sua superficie.
Madmass - È con un forte rumore di vento su un monocromo bianco che si apre La cordigliera dei sogni conducendoci piano piano, attraverso le nuvole, in una discesa verso la cordigliera e la città di Santiago. Come spettatori e spettatrici siamo condotti lentamente all’interno di un racconto personale quanto politico sul territorio geografico, l’arte e la storia del Cile, riflessioni che si fondono insieme in una testimonianza nostalgica di un paese scomparso con la dittatura e mai pienamente ricostruito.