di Michel Franco, Messico, 2020, 88′
con Naian González Norvind, Diego Boneta, Monica del Carmen, Dario Yazbek Bernal, Javier Sepulveda.
Uno sfarzoso matrimonio dell'alta società viene mandato a monte da una rivolta inaspettata, scaturita dal confitto sociale che dà il via a un violento colpo di stato. Attraverso gli occhi della solidale giovane sposa e dei domestici che lavorano per e contro la sua abbiente famiglia, il film descrive a rotta di collo la caduta di un sistema politico e la nascita di uno ancora più angosciante, con ripercussioni imprevedibili e dolorosissime per tutte le parti coinvolte.
cinematografo.it - Le divisioni sociali, la povertà, la ribellione sono il punto di partenza di Nuevo Orden. Che sostituisce in corsa il verde fluorescente di una vernice di rivolta con il nero, il buio di un orizzonte da repressione horror, riecheggiano gli oscuri periodi delle dittature sudamericane, di soldati e colonnelli, e a quel punto poveri e ricchi, ceto medio, tutto scompare. Prigionia e tortura, soldi in cambio di riscatti fasulli, pistolettate in testa. E bandiere al vento.
l'Espresso - Nipotino di Haneke, Franco non offre catarsi, né il conforto di una possibile identificazione. Qui non ci sono oppressi o oppressori. Solo belve e altre belve dominate da belve più feroci (cioè più armate e organizzate): i militari. Che sulle prime sembrano lasciar fare i ribelli ma presto, forse dal primo momento (gli insorti sono civili ma i guardiani che torturano i prigionieri sono in divisa), cavalcano la rivolta per prendere il potere.