Parasite

Parasite, Bong Joon-ho

Parasite

di Bong Joon-ho, Corea del sud, 2019, 132
con Song Kang-ho, Sun-kyun Lee, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik, Park So-dam, Hyae Jin Chang.

Parasite

Trama

Ki-woo vive in un modesto appartamento sotto il livello della strada. La presenza dei genitori, Ki-taek e Chung-sook, e della sorella Ki-jung rende le condizioni abitative difficoltose, ma l'affetto familiare li unisce nonostante tutto. Insieme si prodigano in lavoretti umili per sbarcare il lunario, senza una vera e propria strategia ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia. La svolta arriva con un amico di Ki-woo, che offre al ragazzo l'opportunità di sostituirlo come insegnante d'inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro è ben pagato, e la villa del signor Park, dirigente di un'azienda informatica, è un capolavoro architettonico. Ki-woo ne è talmente entusiasta che, parlando con la signora Park dei disegni del figlio più piccolo, intravede un'opportunità da cogliere al volo, creando un'identità segreta per la sorella Ki-jung come insegnante di educazione artistica e insinuandosi ancor più in profondità nella vita degli ignari sconosciuti.

 

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Regia

Bong Joon-ho

Cast

Song Kang-ho, Sun-kyun Lee, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik, Park So-dam, Hyae Jin Chang.

Genere

drammatico

Paese di produzione

Corea del sud

Anno di produzione

2019

Durata

132′

Premi

Palma d'Oro Miglior Film Festival di Cannes 2019

Calendario

Le proiezioni si terranno presso: Villa Greppi, via Montegrappa 21, Monticello Brianza
lunedì 10 agosto 2020
h: 21:00

Recensioni

Mymovies.it -  A dispetto del titolo, però, in Parasite non ci sono creature, né immersioni nel soprannaturale: solo due famiglie, due case, e la brutale dissezione di una disuguaglianza di classe nella società tanto coreana quanto globale. Le due case - letteralmente - raccontano la storia, con gli eventi sempre più tesi e rocamboleschi che vengono incorniciati da due finestre, ognuna con quattro pannelli. La prima è una minuscola apertura ribassata su un vicolo, che lascia entrare rumori, disturbi e disinfestazioni nel salotto dei protagonisti, già impegnati a contorcersi nelle poche stanze disponibili alla ricerca di una connessione WiFi priva di password nei paraggi. La seconda è una gigantesca vetrata a parete nella villa dei Park, che "inquadra" l'ampio giardino teatro di un climax a orologeria, e invita lo sguardo esterno, d'invidia e di indagine.
Nell'era delle fratture sociali sempre più scomposte, Parasite è un'eccellente lettura del suo tempo, che Bong Joon-ho riposiziona nel verticale delle stratificazioni domestiche dopo averlo disteso sull'orizzontalità del treno in Snowpiercer.

 

FilmTv.press - Palma d’oro 2019 è un (grande) film popolare sul presente, in cui la lotta di classe non è tra la classi, ma nella classe, perché, direbbe Marracash, «siamo tutti quanti concorrenti». Come sono buoni, i ricchi, lassù in cima, che si eccitano coi feticci della plebe, con le mutandine economiche degli ultimi: essere gentili - dicono i miserabili - è solo parte di un privilegio. Sotto impera l’homo homini lupus, il «non chiamarmi sorellina!», l’odio belluino per il pari che è il nemico, il competitor, il sostituto possibile. Nessuna solidarietà di classe, prima di tutto l’individuo, poi la famiglia, il resto è solo da odiare, se povero, da circuire, se è ricco. E così sia.

 

Cineforum.it - I poveracci vogliono essere ricchi, i ricchi non perdono il vizio di essere ricchi, i poveri sono in guerra coi poveri. Eppure mi pare che Parasite, che lavora in superficie sul luogo comune della lotta di classe, guardi invece altrove: cioè all’impossibile condivisione dell’identità. E lo fa insistendo proprio sulla spazialità di mondi geograficamente distanti e psicologicamente antitetici, da una parte lo scantinato di una famiglia di miserabili, dall’altra la villa con giardino di due coniugi con figli. È qui, su questi due palcoscenici, che va in scena non uno scontro di generi o di conti in banca, non una battaglia dei sessi, bensì un conflitto per l’appartenenza. Appartenere a un Paese, a un credo, a un sentimento. Il risultato è un sistema collassato, che racconta l’inadeguatezza contemporanea a una comunanza - d’intenti, di ambizioni, di principi.

 

Quinlan.it - Parasite è una commedia, un thriller, un dramma. È la calzante rappresentazione della nostra società, delle sue dinamiche – un po’ paradossalmente (ma nemmeno troppo), è anche la fotografia della rigida struttura gerarchica di Cannes, della divisione in caste e delle stesse lotte intestine tra le caste, tra i fantomatici colori dei badge. Barking Dogs Never Bite. È cinema ricco di invenzioni e intuizioni narrative, apparentemente debordanti, eppure perfettamente inserite in uno schema. Nello schema. È Peele, è Loach, ma con una stordente lucidità e un ritmo travolgente. Si ride, si ride amaro, poi non si ride più. Bong colpisce duro: il flashback e il flashforward sono come un uno-due. Destro e sinistro. Al tappeto. Dura rialzarsi.

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