di Mimmo Calopresti, Italia, 2019, 89′
con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini
1951. Africo è un paesino arrampicato sulle montagne dell'Aspromonte i cui abitanti vivono ancora "cumm'e bestie", senza elettricità, acqua corrente, un medico condotto o una scuola. Il sindaco della marina, cioè il paese al mare, fa loro promesse di ammodernamento che regolarmente non mantiene, e gli africoti decidono di aiutarsi da soli costruendo una strada che colleghi il paese montano alla marina. Nel frattempo è giunta ad Africo una maestra di Como che non ha intenzione di andarsene come chi l'ha preceduta perché ha scelto di rendersi utile dove c'è più bisogno.
La maestra comincia a relazionarsi con gli abitanti: i bambini innanzitutto e poi tutta la comunità, fra cui spiccano il leader naturale Peppe, il combattivo Cosimo e il "poeta" Ciccio, anima contemplativa che intuisce il valore dell'istruzione anche se non ne ha mai ricevuta una. Ma il tentativo della comunità di migliorare le proprie condizioni ha vari nemici: dalle istituzioni al prepotente locale, Don Totò, che non vogliono che Africo partecipi alla (già lenta) evoluzione del Paese. Ciascuno rappresenta i freni che hanno tenuto il Sud lontano dal progresso: la politica, la criminalità più o meno organizzata, e le forze dell'ordine al servizio dell'una e al soldo dell'altra.
POSTI LIMITATI, PRENOTAZIONE CONSIGLIATA : PRENOTA QUI il film e la cena (facoltativa).
Aspromonte, la terra degli ultimi è l'omaggio che Mimmo Calopresti e il suo produttore Fulvio Lucisano fanno alle proprie origini calabresi, e si sente in ogni scena che arriva da un profondo attaccamento alle radici e da un genuino amore per la propria terra.