di Sabina Fedeli, Anna Migotto, Italia, 2019, 92′
con Helen Mirren, Martina Gatti, Arianna Szöréni, Sarah Lichtszesin-Montard, Helga Weiss, Andra Bucci, Tatiana Bucci, Michael Berenbaum.
Dal campo di concentramento, oggi centro di documentazione di Bergen-Belsen, in Germania, dove si trovano le tombe di Anne Frank (1929-1945) e di sua sorella Margot (1926-1945), Katerine, una ragazza con lo smartphone a portata di mano, parte per un viaggio in solitaria che toccherà i luoghi della memoria ebraica e alcune capitali d'Europa, in dialogo costante con il diario che l'adolescente scrisse in un rifugio di Amsterdam, prima di essere deportata e finire i propri giorni in quel campo. In parallelo, su un set che riproduce fedelmente la stanza di Anne, l'attrice Helen Mirren legge alcuni passi del celebre Diario, commentandolo e integrandolo con ulteriori informazioni.
Tra questi due piani, corrono le interviste a cinque sopravvissute, tuttora in vita, ai campi di concentramento e sterminio nazisti: Arianna Szörenyi (1933), Sarah Lichtsztejn-Montard (1928), Helga Weiss (1929, già autrice di Il diario di Helga. La testimonianza di una ragazza nei campi di Terezín e di Auschwitz) e le sorelle Andra e Tatiana Bucci (1937 e 1939). Sono accomunate dall'essere all'incirca coetanee di Anne Frank. Altre interviste a discendenti di perseguitati, storici e specialisti completano il discorso.
Mymovies.it - Bisogna raccogliere i racconti dei testimoni oculari, certo. Come per esempio fa, da un quarto di secolo, la USC Shoah Foundation di Steven Spielberg. Necessario anche non smettere di far circolare le immagini dell'orrore, arrivate paradossalmente a noi grazie agli stessi esecutori dei crimini ("è il genocidio più documentato della storia", ricorda nel film lo studioso Michael Berenbaum).
Ma è cruciale anche saper avvicinare i coetanei di Anne Frank oggi alle sue emozioni, esperienze, valori. Alla sua eccezionale resistenza all'avanzare della violenza. Sono obiettivi tutti molto chiari a Sabina Fedeli e Anna Migotto, autrici di questo film stratificato e documentatissimo, con finalità molteplici e ampi orizzonti: mettere a frutto la lezione della storia, ricordare i fatti ma sa anche attualizzare il più grande genocidio del ventesimo secolo, mettendolo a confronto con la montante paura del diverso e fenomeni di discriminazione e odio razziale più recenti. Fa rivivere la voce coraggiosa e nonostante tutto ottimista, lo spirito di osservazione e la consapevolezza di una ragazzina particolarmente intelligente e curiosa della vita. Un patrimonio fortunatamente tuttora ben conservato (coproduce il film l'Anne Frank Fonds Basel, fondazione nata nel 1963 per volere del padre Otto, che dopo la guerra si è deciso a pubblicare il suo Diario ritrovato).
Cinematografo.it - Se nell’Italia del 2019 Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, è costretta a vivere sotto scorta perché minacciata da chi continua a coltivare l’odio, allora #AnneFrank. Vite parallele (in sala solo 11, 12 e 13 novembre) appare un’operazione davvero necessaria, realizzata da Sabina Fedeli e Anna Migotto intrecciando tre piani narrativi.
Nel primo, Helen Mirren legge, interpreta, commenta, contestualizza il diario di Anne Frank, all’interno di uno spazio che ricostruisce nei minimi particolari il rifugio segreto in cui si nascose con la famiglia prima della deportazione.
Nel secondo, una ragazza dei giorni nostri (interpretata da Martina Gatto) ripercorre i luoghi della breve vita da Anne, dal campo di concentramento di Bergen-Belsen passando per il Memoriale della Shoah di Parigi fino alla casa segreta di Amsterdam. Un viaggio della memoria, raccontato con il linguaggio dei social, per riscoprire il mondo interiore di una ragazzina suo malgrado assurta a icona dell’intero secolo.
Nel terzo, cinque donne, internate quando erano coetanee o poco più piccole di Anne, rievocano le loro esperienze nei campi con sconvolgente esattezza. Sempre impegnate a raccontare alle nuove generazioni di meditare, come direbbe Primo Levi, che questo è stato, affinché mai si dimentichi l’orrore.
È sicuramente questo l’aspetto più prezioso del documentario. Non solo perché ha il merito di raccogliere le voci di alcune tra le ultime testimoni viventi, ma anche per la capacità di restituire tutta la tragedia di un popolo attraverso episodi personali eppure universali.
Il sito ufficiale del film: http://www.annefrankviteparallele.com/