di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier., Canada, 2018, 87′
con Alba Rohrwacher, voce narrante
Anthropocene è il completamento, dopo Manufactured Landscapes (2006) e Watermark (2013), di una trilogia di documentari sull'impatto delle attività umane sul nostro pianeta. Un viaggio in sei continenti, narrato dalla voce di Alicia Vikander, per accostare i diversi modi nei quali l'uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di quanto facciano i fenomeni naturali. La tesi dell'Anthropocene Working Group, che ha avviato i suoi studi nel 2009, è che gli ultimi 10.000 anni costituiscano un'era geologica vera e propria.
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Mymovies - Un film con una tesi non nuova: ovvero che l'umanità sta sfruttando, più del dovuto, il pianeta, compromettendone lo stato e con conseguenze potenzialmente ancora più gravi, ma sviluppata in maniera organica e complessa con immagini spettacolari, che siano aeree o subacquee, dal forte impatto visivo e suono che sottolinea ed enfatizza. L'uomo ha superato i limiti e questo assunto esce da ogni immagine filmata in 43 luoghi di 20 diversi Paesi. In Kenya si accatastano le zanne sequestrate ai bracconieri di elefanti, che uccidono per ottenere l'avorio da commercializzare sui mercati asiatici, per essere bruciate.
Filmtv.press - nel doc dei filmmaker Baichwal e De Pencier e del fotografo Burtynsky, realizzato in parallelo a un’omonima mostra e ideale completamento di una trilogia (dopo Manufactured Landscapes e Watermark), la presenza umana è inaspettatamente ridotta, marginale. Sconfinati totali (il deserto di Atacama allagato dal litio, i grattacieli di rifiuti della discarica di Nairobi) e gigantesche macchine industriali (estrattori cingolati, enormi caterpillar, metropoli di tubi, cavi e fumo) divorano inquadrature di terrificante bellezza, a significare il paradosso di un consumo compulsivo, di un istinto di sopravvivenza che conduce all’autodistruzione.
Lifegate.it - Secondo geologi e scienziati del gruppo di lavoro Anthropocene oggi ci troviamo a vivere in una nuova fase della linea geologica del tempo, chiamata, appunto, Antropocene. Collocata dopo l’Olocene (iniziato 11.700 anni fa) l’epoca umana sarebbe iniziata a partire dalla metà del XX secolo, quando l’umanità ha iniziato a mettere in atto processi che hanno provocato cambiamenti duraturi e talvolta irreversibili. La tesi degli studiosi, dunque, è che l’uomo, ospite su un pianeta di oltre 4,5 miliardi di anni, abbia portato (in diecimila anni di civiltà moderna) l’ecosistema oltre i suoi limiti naturali, trasformandosi da partecipante alla vita sulla Terra ad agente “in grado di influenzare l’ambiente e i suoi processi più di tutte le altre forze naturali combinate”. Nel film Antropocene, l’epoca umana si cerca di restituire visivamente gli effetti di questo impatto.