di Frédéric Farrucci, Francia, 2024, 87′
con Alexis Manenti, Mara Taquin, Théo Frimigacci, Paul Garatte, Marie-Pierre Nouveau
Corsica. Piena estate. Joseph è uno degli ultimi pastori del litorale. La mafia vuole la sua terra per un progetto immobiliare.
Nonostante le pressioni, lui non cede. Non vuole che le tradizioni vadano perse. Quando uccide accidentalmente l’uomo venuto ad intimidirlo, è costretto a fuggire. Ha inizio allora una spietata
caccia all’uomo dal Sud al Nord dell’isola. Grazie al supporto della nipote Vannina, Joseph diventa il simbolo di una resistenza prima d’ora ritenuta impossibile e la leggenda del “Mohicano” si diffonde in tutta l’isola.
Un thriller western dal ritmo incalzante, un potente film politico, un inno alla libertà e alla difesa del territorio e delle tradizioni.
Il film è in lungia corsa con sottotitoli.
Un'isola esclusivamente rivolta al turismo non può che svalorizzarsi, e con essa tutti coloro che ci vivono. Che cosa succede quando non si ha altro da offrire o vendere se non un paesaggio? Niente. Si cessa di esistere. Per molto tempo, il carattere selvatico della Corsica era stato preservato. Ormai non è più così. Terreni un tempo non edificabili lo diventano, molte persone hanno poca coscienza politica e i governanti a volte fanno prova di una colpevole compiacenza. Ed è ciò che incarna il personaggio che viene a trovare Joseph all’inizio del film, l'uomo che ha accettato di vendere : “Dopo di me, il diluvio.”
“Un avvincente western moderno sulle tracce di un pastore corso braccato dai mafiosi, brillantemente interpretato da Alexis Manenti”
Fabien Lemercier per Cineuropa
“Un quadro epico di un uomo solo contro tutti”
Francesco Cretella per Taxidrivers
“La buona realizzazione di un film così impegnato, ma soprattutto impegnativo, è merito del magistrale lavoro del regista”
Leone Bulgari per Dasscinemag
“Il sempre convincente Alexis Manenti dà un’interpretazione accattivante”
Ilaria Falcone per Non solo cinema
MyMovies.it - La sceneggiatura potrebbe accontentarsi di fare da base ad un film che sia un mix tra western e gangster movie ma l'intento di Farrucci è sociale se non anche politico. Ecco allora che apre ad un altro fondamentale personaggio: Vannina, la giovane nipote di Joseph. La quale rappresenta una nuova generazione che non ha nulla del conservatorismo chiuso legato a tradizioni ormai sterili.
È lei, spesso seguita con la camera a mano, a suggerirci che non tutto ciò che è riferimento e continuità del passato significa automaticamente pura e semplice conservazione. Vannina sa come usare i social e, mentre fa crescere l'adesione alla ribellione del pastore e la convinzione che la sua non sia stata altro che legittima difesa, ci consente di riflettere su come un plot di base analogo avrebbe avuto necessariamente un'altra struttura qualche decennio fa. La realtà, grazie ai social, diventa leggenda alla velocità della luce e in questo caso si finisce con il compiere un'opera utile a tenere viva la coscienza sociale di un popolo (nello specifico quello corso) che sente il peso del controllo francese nonché della malavita che si mette a disposizione di interessi che risiedono altrove.