di Laurent Geslin, Svizzera, Francia, 2021, 82′
con Laurent Geslin
Nel cuore del massiccio del Giura, un richiamo misterioso risuona alla fine dell’inverno. La silhouette elegante di una lince boreale si muove furtiva tra i faggi e gli abeti, alla ricerca della sua compagna. Seguendo la vita di questa coppia e dei loro piccoli, ci immergiamo in un mondo vicino ma ancora poco conosciuto… Una storia autentica, in cui camosci, aquile, volpi ed ermellini sono testimoni della vita segreta del più grande felino d’Europa, ancora minacciato. Un film che svela il ruolo fondamentale di questo schivo predatore nel mantenere l’equilibrio delle nostre foreste, l’importanza che ha avuto nel ripristinare un ambiente fragile, ma anche le sfide che affronta in un paesaggio ormai fortemente antropizzato.
Laurent Geslin, fotografo naturalista di fama internazionale, ha inizialmente concentrato il suo inte-
resse sulla fauna urbana nelle capitali europee (come le volpi a Londra) prima di appassionarsi al
più grande felino d'Europa, la lince boreale.
COSA VORREBBE CHE GLI SPETTATORI RICORDASSERO DEL VOSTRO FILM?
Mi piacerebbe soprattutto rafforzare questa consapevolezza che la natura è una catena complessa di
molteplici anelli e che, se uno di essi scompare, la natura ne risente.
La lince è un anello indispensabile nel nostro ambiente. E\ un grande predatore e, come tutti i preda-
tori, è l'unico in grado di "contenere" la popolazione di alcuni ruminanti come i caprioli e i camosci.
Quando non c'è un predatore in una foresta, i caprioli e i camosci possono infatti causare gravi danni
agli alberi giovani e alle nuove gemme. Questo frena considerevolmente il rinnovamento forestale.
Gli ingegneri forestali che lavorano nella mia zona mi dicono che la lince è la "chiave di volta" della
foresta.
Dal Pressbook del film
Sentieri Selvaggi - Al suo esordio dietro la macchina da presa, che arriva in sala a circa due anni di distanza dal completamento dell’opera, il fotografo francese ci trasporta infatti in Svizzera alla scoperta di una specie animale a rischio di estinzione: la lince eurasiatica – reintrodotta nel territorio circa cinquant’anni fa. E a spasso tra i faggi e gli abeti del bosco, Geslin si apposta con la stessa cura del predatore di cui è alla ricerca per seguire la nascita di una famiglia di linci e raccontarne lo sviluppo attraverso le stagioni della vita. Mostrandone i primi passi durante la stagione degli amori e trascorrendo nove lunghi anni in osservazione, spettatore di dispute territoriali, sessioni di caccia e momenti di svolta o pericolo.
MyMovies - Lontano dalla spettacolarizzazione che troppo spesso inficia o comunque rende meno autentici tanti documentari in ambito naturalistico, Geslin imposta il suo lavoro su un interessante piano di narrazione personale. La sua è la voce narrante dell'intero film ma non si colloca sul piano della pura e semplice descrizione. Spesso si mette in gioco descrivendo non solo i (talvolta) lunghi tempi di attesa per poter incontrare gli animali di cui sta raccontando la vita ma anche la relazione che ha finito, seppure a distanza, con l'intrattenere con essi. In questo modo rende lo spettatore partecipe non solo dell'ecosistema che sta osservando ma anche dei sentimenti che in lui suscita questo lavoro di ricerca che nasce da una passione infantile.