di Jean-Pierre Jeunet, Marc Caro, Francia, 1990, 97′
con Dominique Pinon, Marie-Laure Dougnac, Jean-Claude Dreyfus, Karin Viard, Ticky Holgado, Anne-Marie Pisani, Edith Ker, Rufus, Jacques Mathou, Howard Vernon, Chick Ortega, Sylvie Laguna, Dominique Zardi
La giovane violoncellista Julie vive con il padre macellaio che traffica in carne umana. Abitano in un edificio fatiscente, popolato da inquilini inquietanti. Julie si innamora del clown Louison, prossima vittima designata del padre, e per salvarlo trova aiuto in una setta di vegetariani che vivono e tramano nel sottosuolo.
Mymovies.it - ra i film che più chiaramente annunciarono la cifra stilistica del cinema Anni Novanta, Delicatessen si conserva come una visione ricca di spunti anche a decenni di distanza. Questo curioso - e formalmente estremo - spezzatino di black comedy, distopia futuristica e horror corporeo porta il regista francese Jean-Pierre Jeunet alla ribalta con un esordio folgorante, parecchi anni prima che Il favoloso mondo di Amelie ne consolidasse l'apprezzamento del pubblico più mainstream.
Il mondo è quello di una fantascienza grottesca e decrepita, spregiudicata in quello che oggi si chiama world-building eppure intelligentemente ancorata alla dimensione del domestico, con il suo condominio stratificato in stile Georges Perec. Una collezione di varia umanità "ancorata" al suolo dalla macelleria di Clapet, che è il motore dell'azione e regala al film le sequenze più celebri, come il perfetto prologo con l'evasione fallita, oppure la danza di sinergia ritmata (tra sesso e gesti di quotidianità) tra i vari inquilini.
Nocturno.it - Jeunet e Caro ambientano il loro film in uno spazio-tempo distorto e indefinibile. Al dì là di una sceneggiatura straordinaria, che si avvale di ottime interpretazioni, i pregi di Delicatessen sono la fotografia di Darius Khondji e la scenografia di Aline Bonetto, metallica e fumosa la prima, retrò e gotico-industriale la seconda. Il risultato del rapporto è qualcosa di ibrido e decadente, a cavallo tra Querelle de Brest di Fassbinder e l’Álex de la Iglesia di Azione mutante.
Spietati.it - Entrambi fumettisti per la rivista Metal Hurlant, cartonisti e autori di video musicali, con Jean-Pierre Jeunet anche pubblicitario e critico cinematografico, Jeunet e Marc Caro compendiano le rispettive esperienze in questo lungometraggio d’esordio molto originale, con racconto grottesco che, da un lato, è facile allegoria del mondo diviso in predatori e sognatori e, dall’altro, sorprende per la resa con virtuosismi tecnici, invenzioni comiche, effetti speciali (realizzati in video e poi gonfiati in 35mm), disegno dei caratteri (scegliendo volti già caricaturali), scenografie (di Marc Caro), tavolozza di colori (tendente al giallo oro) e, più in generale, una messinscena da fumetto d’avanguardia, surreale e demenziale.