di Cristiana Donghi e Giuseppe Bilotti, Italia, 2015, 80′
con Ariane Ascaride, Gérard Meylan Jacques Boudet Robert Guediguian Jean-Pierre Darroussain Lucien Vassal
Gli abitanti di Marsiglia raccontano la città, un professore parla di immigrazione, politica e storia partendo dai greci fino ai giorni nostri. Il regista Robert Guediguian assieme agli attori dei suoi film danno una visione a volte immaginaria, altre reale, della città e dei suoi abitanti. Guediguian è nato a Marsiglia, di origini armene e tedesche si sente un puro marsigliese, così come anche chi vive a Marsiglia da poco tempo si sente presto marsigliese; questa città probabilmente e' una delle poche al mondo dove succede di sentirsi a casa.
Mercoledì 2 maggio i registi Cristiana Donghi e Giuseppe Bilotti saranno in sala per incontrare il pubblico.
"Il documentario, attraversando la città raggiunge la filmografia unica e personale, la politica e la poetica dei films di Guediguian, nei quali compaiono sempre gli stessi attori e che, se non interamente, sono tutti girati nell'Estaque, quartiere nord di Marsiglia, o comunque nella citta' di Marsiglia. Dans Marseille prende ispirazione dai romanzi di Izzo e di Pasolini e da queste letture sono nate le domande fatte a Guediguian e agli attori Ariane Ascaride, Jean Pierre Darroussin, Jaques Boudet, Gerard Meylan. Il risultato è un racconto storico politico di coerenza ideologica sull'opera cinematografica di Guediguian il quale nel suo primo film Dernier eté è fortemente ispirato da Accattone di Pasolini. Viene voglia di andare a Marsiglia, la prima parte è descrittiva della citta', ricca di appunti sociologici, successivamente si entra nei film di Guediguian, e può sembrare facilmente la vita di ognuno di noi quella raccontata nel tempo dal gruppo di attori formatosi attorno al regista. Significativo e romantico il passaggio nel quale si descrive lo scorrere del tempo dall’inizio della formazione del gruppo fino ai nostri giorni dove, gli attori, invecchiati, continuano a recitare, guidati da Guediguian, mantenendo una certa coerenza ideologica e di stile con quelli che erano i contenuti, la messa in scena e la drammaturgia dei loro film girati nei primi anni '80". Dal sito della Fondazione Cineteca Italiana