di Teemu Nikki, Finlandia, Italia, 2024, 88′
con Pirjo Lonka, Elina Knihtilä, Ville Tiihonen, Ria Kataja, Jakob Öhrman.
Taina e Pirkko, due sorelle stralunate, vivono alla giornata, con poche idee e poche prospettive, ma con un talento indiscutibile: il loro sahti – la tipica birra artigianale che in Finlandia, per tradizione, accompagna ogni festa, matrimonio o funerale – è spaziale.
Quando promettono di prepararne ben 100 litri per un matrimonio in famiglia, si superano e producono il lotto migliore di sempre, un sahti da 10, talmente buono che… finiscono per berselo tutto da sole! Alle prese con gli enormi postumi della sbornia, le due si troveranno coinvolte in una serie di esilaranti disavventure, mentre cercano disperatamente di procurarsi altra birra (con ogni mezzo necessario!), salvare il matrimonio e riconquistare la loro reputazione di migliori birraie del villaggio.
Cineforum.it - La commedia, a dispetto della gradazione, ha però un procedimento da storia classica: il problema da risolvere, l'accumulo di impedimenti, un retroterra (molto) drammatico che rivela e forse spiega, e lo scioglimento dell'intrigo nel lieto fine (non senza prima colpi di roncola e regolamenti di conti). (...) Presentato all'ultima Festa del Cinema di Roma (come pure il citato precedente), conferma nel suo piacevole scorrimento la scioltezza narrativa di un autore piuttosto interessante, giunto all'ottavo lungometraggio, chiaramente invaghito del mondo emarginato e borderline che ama rappresentare, sorta di Kaurismaki certamente meno geniale e sublimato nella forma. Di certo, il cinema nordico evidenzia un umorismo tutto suo.
Quinlan.it - Se è vero che Nikki traccia un diagramma a suo modo spietato della Finlandia e della vita che vi brulica – tanto in città quanto nelle zone rurali –, è altrettanto vero che il regista crede in modo incrollabile nell’umano, nella sua debolezza ma anche nella sua tenerezza più intima e insondabile. (...) Poco per volta Nikki inserisce nel racconto le derive più oscure del racconto, e non teme di inficiare in alcun modo così facendo la potenza della sua commedia. Una scommessa vinta, perché il film riesce a tenersi sempre in bilico tra la risata e il groppo in gola, grazie anche alla messa in scena di Nikki, e a un montaggio non privo di intuizioni deliranti, e brillanti. Ed è ancor più dolce, e in qualche modo dimesso, che il regista abbia scelto di ambientare la vicenda di queste due alcolizzate all’ultimo stadio proprio a Sysmä, che è anche la sua città natale, il luogo in cui in modo artigianale ha iniziato a costruire cinema, e a donare un collante a una società. Esattamente come il sahti lavorato con cura nell’intimo della torppa, la casetta con annesso piccolo terreno di proprietà. Un mondo antico, quasi fuori tempo oramai, eppure prezioso: come il cinema.