di Jean-Baptiste Durand, Francia, 2023, 93′
con Anthony Bajon, Raphael Quenard, Galatéa Bellugi
Dog e Mirales, due inseparabili amici d'infanzia, vivono in un piccolo villaggio del Sud della Francia. Trascorrono la maggior parte del tempo a girovagare per le vie del borgo. Mirales, per ammazzare il tempo, prende spesso in giro Dog, forse più del dovuto. Quell’autunno, Dog incontra Elsa con la quale vive una storia d'amore.
La distanza che si instaura tra i due ragazzi gli permetterà di crescere e finalmente trovare il loro posto.
Chien de la casse e un'espressione che viene dai quartieri di periferia, e in più c'è la metafora del cane, perché l'amicizia che unisce questi ragazzi mi ricordava la relazione
padrone-cane, un rapporto dominante/dominato ma anche un amore indefettibile, un coraggio e una fedeltà al limite dell'assurdo. Il “cane dello sfascio” è colui che fa le cose per sé, malgrado i suoi amici. Ogni “cane dello sfascio” crede che gli altri siano “cani dello sfascio”.
Jean-Baptiste Durand
Raphaël Quenard domina la scena. Un'opera tenera e malinconica. Una riflessione sulla mascolinità contemporanea.
Cinematografo
Un film sincero, diretto e senza paura.
Sentieri Selvaggi
Una dolceamara poesia. Raphaël Quenard è una vera rivelazione. Un film di rara autenticità, cristallino e concreto.
Cinefilos