di Vanina Lappa, Italia, 2023, 80′
con il pastore Antonio e gli abitanti del villaggio
Antonio è un pastore ribelle, un antieroe che lotta per trovare il suo posto nel mondo tra conflitti interiori e la sua comunità.
Nessun posto al mondo è come la sua montagna sacra dalla quale viene bandito; tanto da pagare a caro prezzo la sua libertà e quella dei suoi animali.
Questo film è una tragedia-western moderna ambientata in un entroterra remoto ed ancorato a misteriosi rituali
In sala la regista Vanina Lappa.
Daelle 19:00 Cena su prenotazione con il menu speciale "Monti del Cilento":
Costo €15 bevande escluse
Prenotazione necessaria via sms/Whatsapp al 327 7034745 entro le 12:00 del 16/05/2024
LA PAROLA ALLA REGITA
Dopo che una mia amica mi parlò del Cilento, andai a girare un cortometraggio in quelle zone e lì conobbi Antonio: “Nessun posto al mondo” racconta la sua storia, quella di un pastore che non riesce a far convivere le sue leggi interiori con quelle della comunità. I compaesani di Antonio si concedono la trasgressione di “uscire dagli schemi” una sola notte all’anno per la processione della Madonna: tra urla, grida, spari, questo pellegrinaggio è il modo del villaggio per spogliarsi delle regole sociali e ritrovare l’animalità. La vicinanza al mondo rurale ha sollevato in me questioni e riflessioni quali: come si può salvaguardare la propria parte animale facendo parte della società? È possibile o “nessun posto al mondo” lo permette? Ho iniziato così a filmare, ho vissuto la storia di un luogo e ho partecipato al dramma intimo di un singolo che echeggia in un dramma collettivo: ho constatato infatti che i pastori di questo territorio, guardiani delle tradizioni legate ai ritmi della natura, stiano assistendo alla fine di un mondo. Antonio è il filo rosso di questa storia e il testimone di questo territorio, il personaggio attraverso il quale guardare questa parte di mondo.
Vanina Lappa