di Molly Manning Walker, Gran Bretagna, Grecia, 2023, 91′
con Mia McKenna-Bruce, Lara Peake, Samuel Bottomley, Shaun Thomas, Enva Lewis
Tre adolescenti britanniche vanno in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano.
Molly Manning Walker esplora senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontandone gli eccessi ma anche la fragilità e le insicurezze, in un ritratto generazionale destinato a far discutere.
NOTA DI REGIA
Ho avuto l’occasione di rivedere alcune amiche del liceo e stavamo ricordando le vacanze tra ragazze che facevamo allora. Mentre passavamo in rassegna le varie storie, ho iniziato a rendermi conto dell'impatto che quelle vacanze avevano avuto
sul modo in cui ognuno di noi concepisce il sesso. Da lì ho avuto l’idea di scrivere
un film che raccontasse la pressione sociale che spinge i giovani alle prime esperienze sessuali, ma volevo assicurarmi che fosse narrato dal punto di vista
delle ragazze e senza un atteggiamento giudicante: un film capace di catturare il
momento insieme migliore e peggiore della vita di molte persone. Molly Manning Walker
MyMovies.it - Mia McKenna Bruce nei panni di Tara è straordinaria nel gestire i due tempi del racconto: il primo in cui è euforica, chiassosa e spaccona, e il secondo in cui diventa silenziosa, smarrita e a disagio. Aiutata anche da una fisicità che alterna una maturità ostentata al ricordo tangibile della bambina che è stata fino a poco tempo prima, McKenna Bruce incarna una sessualità inconsapevole e un senso di sé elusivo, una insicurezza che nemmeno lei sa di provare.
La sua recitazione, sostenuta dalla regia di Walker, restituisce tutte le sfumature e gli scollinamenti che Tara attraversa durante la narrazione. La regista-sceneggiatrice sta addosso a lei e a tutti quei corpi adolescenti in preda al furore ormonale raccontandone in egual misura la tracotanza e la goffaggine, si muove dentro i loro ambienti sovraffollati e artificialmente eccitati, invitandoci ad una condivisione sensoriale di odori, suoni, temperature surriscaldate e visioni aumentate.
Sentieri Selvaggi - a macchina a mano cerca di intrappolare tutti quei momenti: le reazioni dopo i risultati della scuola, gli sguardi, l’apatia del giorno con l’euforia della notte. Cattura i colori come il cinema di Korine (in particolare Spring Breakers) ma sembra accumulare anche le istantanee di un ricordo come Aftersun. Per questo, nella sua straripante fisicità, travolge e inebria, mostra con un istinto animalesco la ricerca del consenso e regala dei ritratti della giovinezza di cui ci si ricorderà a lungo.
FilmTv - Non c’è tensione, non c’è thrilling. Solo un vuoto - di parole, di nomi da dare alle cose, più che di memoria - che toccherà al resto del film riempire, indovinando in quel paesaggio brullo, accidentato in cui s’è trasformato il volto di McKenna-Bruce i segni di un rapporto forse non così apertamente consensuale. Una presa di coscienza sofferta e progressiva - per Tara, per lo spettatore - che intelligentemente How to Have Sex non maschera da enigma: #losapevamotutti, solo che non volevamo guardare.
Cineuropa - L’esordio nel lungometraggio di Molly Manning Walker, How to Have Sex, presentato in Un Certain Regard a Cannes, sembra davvero un tuffo nel passato. Improvvisamente si torna adolescenti, con vestiti scomodamente stretti e un trucco orribile, ignorando ogni singolo segnale che il corpo e la mente cercano di inviare. Sembra triste, ma le donne sono molto, molto brave a farlo. Sono anche brave a mentire a se stesse, perché nessuno vuole mai essere definito una vittima.