di Hayao Miyazaki, Giappone, 2023, 124′
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Spinto dal desiderio di rivedere sua madre, Mahito, un ragazzo di 12 anni, si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti. un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. Una storia sul mistero della vita e la creazione, in omaggio all’amicizia, direttamente dalla mente del maestro Hayao Miyazaki.
Mymovies.it - Muovendosi dall'onirico al politico, i suoi film sono pietre vive che costruiscono un edificio di porte che si aprono e si chiudono su universi paralleli, di idrovolanti carichi di sogni e di bombe, di nuvole nere che si fermano e di nuvole bianche che corrono col buon vento, quello fa mulinare gli ombrellini delle fanciulle e volare i cappellini dei fanciulli. La chiave del mistero risiede tutta nel viaggio fantastico che le storie di Miyazaki dispiegano, offrendo a eroi ed eroine uno sguardo nuovo sul mondo.
Quinlan.it - Passato, presente e futuro si intrecciano ne Il ragazzo e l’airone. Il passato della guerra, il presente incerto dello Studio Ghibli, il futuro della Casa del Maiale (Butaya). Costruita nel 1998, la casa del maiale è il luogo rifugio di Miyazaki, il punto di partenza dei suoi eterni ritorni – lì, in teoria, si sarebbe dovuto godere la pensione dopo i fasti e le terribili fatiche di Mononoke. Da lì è sempre tornato, ha ricostruito i suoi mondi, il suo universo immaginifico. Ha sempre ritrovato il giusto equilibrio, i pezzi necessari per non far crollare tutto, per non far collassare il sogno – perché lo Studio Ghibli è, produttivamente\artisticamente\economicamente, irripetibile e in un certo senso irreale.
SentieriSelvaggi.it - il film è pieno di momenti di sonno e di sogni, di risvegli improvvisi, di contorni che sfumano e perdono di definizione, tra le nebbie della memoria o le onde di calore di un fuoco. Come in quell’incendio iniziale, dove l’animazione sembra tratteggiare un corteo di spettri e Miyazaki raggiunge una forza espressiva assoluta. Ma sogni, ricordi, premonizioni e proiezioni non sono semplicemente “altro”. Contribuiscono alla densità del tempo presente. Se quel “mondo di sotto” è davvero uno sprofondamento nell’inconscio, non può far altro che compiere la sua missione, tornare alla luce, correggere la traiettoria fissa della coscienza, spingerla a ripartire dai suoi blocchi e a superare i suoi conflitti. Così come non è possibile fuggire per sempre, rinchiudersi in un mondo immaginato, in cui giocare ogni giorno con i pezzi del meccanismo, per illudersi di trovare la controfattualità di un nuovo equilibrio, perfetto.