di Alice Rohrwacher, Italia, 2023, 134′
con Josh O'Connor, Carol Duarte, Vincenzo Nemolato, Alba Rohrwacher, Isabella Rossellini
Ognuno insegue la sua chimera, senza mai riuscire ad afferrarla. Per alcuni è il sogno del guadagno facile, per altri la ricerca di un amore ideale…
Di ritorno in una piccola città sul mar Tirreno, Arthur ritrova la sua sciagurata banda di tombaroli, ladri di corredi etruschi e di meraviglie archeologiche.
Arthur ha un dono che mette al servizio della banda: sente il vuoto. Il vuoto della terra nella quale si trovano le vestigia di un mondo passato. Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina. In un viaggio avventuroso tra vivi e morti, tra boschi e città, tra feste e solitudini, si svolgono i destini intrecciati di questi personaggi, tutti alla ricerca della Chimera.
Mymovies.it - La chimera (obiettivo perennemente elusivo, ma anche creatura composta da parti animali diverse, come lo è ogni straniero) racconta una ricerca ostinata - di morte, di vita, di riscatto dalla povertà e di accumulo materiale - con il passo folk del cantastorie, evidenziandone il lato picaresco e quello simbolico.
È una battaglia tra vettori contrapposti - fedeltà e desiderio, bene comune e possesso, predestinazione e libero arbitrio - che strattonano qua e là gli esseri umani, incapaci di seguire semplicemente le traiettorie del volo degli uccelli secondo "le regole assegnate a questa parte di universo". Ed è un film completamente libero come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in "ascese velocissime" che rivelano una comicità da film muto.
FilmTv - Il cinema di Alice Rohrwacher è un mondo. Un mondo di luoghi personali trasformati in spazi mitologici (qui Civitavecchia); di memorie e fantasie (qui gli anni 80, l’industrializzazione della provincia italiana, le radici etrusche); di realismo documentario che si apre a momenti di magia. Il cinema di Alice Rohrwacher è riconoscibile, vivo, vario, e in La chimera – storia di uno straniero che appartiene a una banda di tombaroli ed è ossessionato da un amore perduto – si apre il più possibile, scava nel sottosuolo, alza lo sguardo verso il cielo, ruota la camera di 360°, interpella il pubblico, segue il delirio di un uomo e sta dalla parte delle sue tante donne.
Spietati.it - È una fiaba, La Chimera; un cantastorie intona le gesta dei ladri, la legge goffamente li insegue, un mercante d’arte di cui nessuno conosce le fattezze quasi ne regge i destini. Anche le partecipazioni di Isabella Rossellini e Alba Rohrwacher, i loro personaggi, come gli altri, sono saltelli del racconto, improbabili verità, bizzarre smarginature. È un‘opera in 35 mm, in 16mm, in super 16 mm: Alice Rohrwacher gioca con il racconto e con l’immagine, con l’incanto e con il lutto attraversandoli con una levità sorprendente, con una nostalgia dal cuore slapstick, quasi una molla, dentro un cinema a nostro avviso pienamente liberatosi per la prima volta da certi obblighi e crismi autorialistici presenti in passato.