di Paul Shrader, Usa, 2022, 107′
con Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Quintessa Swindell, Eduardo Losan, Esai Morales.
Narvel Roth è un esperto orticolturista incaricato del mantenimento dei giardini di una tenuta sudista appartenente alla ricca vedova Norma Haverhill. Quando quest’ultima gli affida la giovane nipote Maya, orfana ed arrivata alla tenuta per sfuggire a una storia di droga, rischia di far riemergere il passato violento che Narvel ha cercato per tutti quegli anni di lasciarsi alle spalle.
Sentieri Selvaggi - Dopo i terribili traumi della guerra in Iraq che direttamente o indirettamente influenzavano i protagonisti di First Reformed e Il collezionista di carte, questa volta è il suprematismo bianco di estrema destra il fantasma latente con cui fare i conti. Anni prima, infatti, Narvel ha fatto parte di una violentissima organizzazione paramilitare neonazista. Sino a quando una crisi familiare e spirituale lo ha convinto a denunciare molti dei suoi compagni aderendo a un programma di protezione testimoni e divenendo infine un bravissimo orticoltore. E quale giardino è stato destinato a coltivare? Quello di Norma Haverhill (Sigourney Weaver), una ricca possidente reclusa nella sua enorme villa che da giovane si dilettava addirittura a fare l’attrice. Molti segni, sin dal nome proprio, ci porterebbero lontano… addirittura a pensare alla Norma Desmond di Viale del tramonto. Con il “giardino di Norma” che diventerebbe idealmente il giardino del cinema: uno spazio tutto potenziale dove i fiori (sin dai magnifici titoli di testa) appaiono come immagini eteree e senza sfondo capaci da sole di far balenare il desiderio di una catarsi.
Duels.it - Un uomo sta seduto alla scrivania stendendo, a penna, appunti sull’arte dei giardini e su diversi tipi di piante. L’ordine prima di tutto. Il catalogo accurato, che dà pace e sicurezza. Master Gardener, presentato fuori concorso a Venezia in occasione del Leone d’oro alla carriera consegnato al regista, riporta Paul Schrader in quel cinema gelido, fatto di geometrie inquietanti, vuoti, silenzi, armonie, che nascondono, però, un fuoco mai spento, tenuto nascosto nell’apparente simmetria di un giardino perfetto, come quello che circonda la tenuta di Norma Haverhill. Qui piante, essenze, fiori, vialetti e serre vivono nel tripudio della perfezione.