di Alessandro Negrini, Italia, 2023, 99′
con Maria Pia di Meo, Janez Skof
Il 9 ottobre 1963 una montagna franava nell'invaso della diga del Vajont in Friuli provocando un'onda d'acqua che travolgeva i paesi sottostanti causando 1917 morti. Questo documentario, la cui lavorazione copre l'arco di un decennio, affronta il ricordo di quella strage intrecciando diverse modalità di memoria, ivi compresa quella onirica.
Ospite in sala il regista Alessandro Negrini.
Mymovies.it - (...) bene ha fatto il Presidente della Repubblica Giorgio Mattarella ad essere presente sui luoghi e a dire letteralmente che la tragedia del Vajont è caricata da "pesanti responsabilità umane, di scelte gravi che venivano denunziate, da parte di persone attente, anche prima che avvenisse la tragedia".
Così come bene ha fatto Negrini a proporci quello che, stimolati da due elementi che si vedono nel film, si potrebbe definire un puzzle o una cucitura che lega tra loro fatti, riflessioni, memorie e progetti talvolta coesivi e talaltra meno ma comunque motivati dalla necessità di non dimenticare.
(...) Tra coloro che hanno la possibilità di manifestare il proprio pensiero c'è anche Mauro Corona ma è una voce come tante altre. Negrini non cerca i 'nomi', entra nelle vite della cosiddetta gente comune, documentando così anche il quotidiano di una comunità che è tornata a vivere ma si rifiuta di pagare il prezzo dell'oblio o di accettare quella che pensa essere una sorta di sublimazione artistica. C'è qui tutta l'intensità del ritratto collettivo ma anche la consapevolezza della necessità di uno sguardo su spazi naturali che hanno conservato una bellezza a misura d'uomo. Quella bellezza che in una notte del 1963 si trasformò in orrore.