di Francesco Fei, Italia, 2023, 52′
con Alberto Ferrari, Luca Ferrari e Roberta Sammarelli
Un film documentario che segue il gruppo rock dei Verdena nella loro vita privata e nella preparazione del tour di “Volevo Magia”, disco che segna il loro rientro sulle scene dopo sette anni di silenzio.
Un’opera unica per capacità di entrare nell’intimità dei protagonisti, all’interno delle loro famiglie, nel profondo delle vite semplici che conducono e dei luoghi isolati dove vivono, ma in grado anche di raccontare la loro vita come rock band.
Venerdì 17 ospite in sala Roberta Sammarelli.
***
Nuova biglietteria per prevendita per il 5 dicembre : https://link.dice.fm/Td997035e2e5
Note di regia
Avevo la possibilità di raccontare i Verdena così come sono, senza filtri né atteggiamenti precostruiti, in un momento topico della loro carriera, cioè quando si apprestavano a tornare sulla scena dopo sette lunghissimi anni di silenzio.
Era una trama perfetta per farne un film che, lontano da metodi da videoclip e dalla visione spesso stereotipata di altri documentari musicali, raccontasse con un taglio fortemente cinematografico la vita di un gruppo potentissimo dal punto di vista musicale e umanamente diverso da tutti. Sapevo che non sarebbe stata un’operazione semplice e tanto per cominciare ho deciso che l’unica maniera per non creare filtri fra noi era che durante le riprese ci fossi solo io. Perciò, con una metodologia che amo sempre di più usare nei miei documentari d’osservazione, le due camere, la fotografia e l’audio li ho gestiti totalmente da solo. Grazie ai Verdena che, dopo anni che non ci vedevamo, mi hanno accolto come se il tempo non fosse passato e hanno aperto il loro mondo al mio sguardo, “X sempre assenti” è diventato quello che volevo che fosse: un film, con una sua drammaturgia e uno taglio realistico e cinematografico al punto da essere un prodotto inedito e molto personale.
RollingStone - Intervallate da momenti di live in studio, vediamo forse per la prima volta in assoluto anche gli appartamenti di Alberto e Roberta, nella loro totale normalità, nel disordine, e fa quasi impressione. Li vediamo mentre cenano nei giorni qualunque e poi un attimo dopo mentre discutono in fase di post produzione in studio, circondati da cimeli, gingilli, adesivi, vecchie polaroid e tutta l’oggettistica di cui è circondato chi non ha mai abbandonato il luogo in cui è nato e cresciuto.
Francesco Fei segue tutto questo in silenzio. Non c’è una voce fuori campo, non ci sono piani americani né green screen o risposte date con lo sguardo verso l’obiettivo, non c’è una trama né artificio. Ancora una volta, in tutto e per tutto, è pura artigianalità, seppure con una fotografia eccelsa. Solo sul finale, quando abbiamo superato il climax delle prime note del primo live del tour, i tre appaiono seduti, (relativamente) calmi e rilassati, per alcune brevi dichiarazioni, tra cui quella di Roberta che vale la pena citare: «Ci sarà sempre in classe al liceo uno che è metal e che porta avanti un discorso che è eterno. Per come lo intendiamo noi il rock è immortale».