di Pedro Almodovar, Spagna, 2023, 31′
con Ethan Hawke, Pedro Pascal, Manu Ríos, Pedro Casablanc, Sara Sálamo
Silva attraversa il deserto per raggiungere colui che è stato suo compagno di avventure e amante Jake. I due non si incontrano da venticinque anni e ora il secondo è diventato sceriffo. La passione tra loro non si è mai davvero estinta ma Jake sospetta che il vero motivo di questo incontro sia un altro.
Versione originale inglese con sottotitoli,
Mymovies.it - Nell'ambito della vasta filmografia del regista questo corto si propone come un esercizio di stile, oltre che di regia di attori, confermando il concetto (non condiviso da molti purtroppo) che il cortometraggio non è solo una palestra per principianti ma una modalità di scrittura cinematografica che mette alla prova anche i maestri che siano disponibili. Quando però costoro sono anche sceneggiatori delle proprie opere l'esito può essere come quello che si presenta in questo caso.
Wired.it - In Strange Day of Life la scena è monopolizzata dai due protagonisti: la recitazione di Hawke e Pascal è virtuosa ed efficace, la loro sintonia pressoché perfetta. In quella mezz’ora Almodóvar fonde forti emozioni, amore e sentimenti di rivalsa, azione e suspance, ma soprattutto la tensione erotica tra due uomini di mezza età letteralmente lacerati dalla passione proibita.
Quinlan.it - Nonostante questa calligrafia di fondo, in cui Almodóvar dimostra di non voler donare uno sguardo nuovo sul genere se si esclude la prospettiva queer, Strange Way of Life trabocca di alcuni dei temi cardine del cinema recente del regista spagnolo, dal rapporto irrisolto con sé stessi al tentativo di espiare una colpa, dalla distanza temporale – i due non si vedono da venticinque anni all’inizio del film – al rapporto genitoriale con le responsabilità che ne conseguono. Non è casuale che il cortometraggio trovi il suo epicentro in due momenti dialettici tra i personaggi, uno dominato dalla passione (vi si è fatto cenno dianzi) e uno al contrario interamente parlato, con Jake e Silva che si confrontano mettendo l’uno contro l’altro le due leggi che non possono essere valicate, quella della natura e quella dell’uomo, incarnata ovviamente dal tutore Jake. Quello è il vero conflitto del film, che può trovare una soluzione solo nell’abbandono delle armi a favore della cura reciproca, in una visione utopica tanto del western quanto della vita nella sua forma complessiva. Ovviamente elegantissimo e sgargiante, Strange Way of Life resterà probabilmente un tentativo isolato per Almodóvar, che conferma però la raffinatezza della regia, e l’amore viscerale per i personaggi che porta in scena, e che hanno ancora il coraggio di vivere i propri sentimenti liberamente, oggi come nel vecchio e selvaggio west.