di Amarsaikhan Baljinnyam, Mongolia, 2022, 90′
con Amarsaikhan Baljinnyam, Tenuun-Erdene Garamkhand, Damdin Sovd, Davaasamba Sharaw
Quando l’anziano padre si ammala gravemente, Tulgaa, che da anni vive in città, torna al suo villaggio natale sulle remote colline della Mongolia per assisterlo. Il destino farà però il suo corso e poco dopo l’anziano verrà a mancare. Tulgaa decide di restare a vivere nella iurta del padre, per portare a termine il raccolto che l’uomo aveva promesso di completare prima dell’ultima Luna piena di settembre. Mentre lavora nei campi, Tulgaa incontra un bambino di dieci anni, Tuntuulei, che vive da solo con i nonni mentre la madre lavora in città. Tra i due nasce un rapporto inizialmente di sfida, ma che andrà via via ad allentarsi per far spazio a un legame di stima e condivisione. Negli incantevoli e sconfinati paesaggi di una terra ricca di tradizioni, Tulgaa prenderà il giovane Tuntuulei sotto la propria ala, scoprendo di essere in grado di dare al bambino tutto l’amore paterno che a lui non era stato mai concesso. Ma l’ultima Luna piena di settembre sta per arrivare, e a Tulgaa restano ormai pochi giorni da passare insieme a Tuntuulei prima di fare ritorno in città.
Coming Soon - Nel suggestivo inizio ci sono già i temi portanti del film, come il rapporto tra il vecchio e il nuovo, il potere rivoluzionario della tecnologia, la forza prodigiosa della natura e il legame padre/figlio. Quest'ultimo argomento è certamente una delle ragioni per cui vale davvero la pena di andare al cinema e godersi tutto d’un fiato L’ultima luna di settembre, che può contare anche su una splendida fotografia e su un'ottima direzione di attori.
FilmTv - Con gli stessi ritmi naturali che scandiscono la vita nella remota e intonsa steppa mongola – ritmi a cui nessuno può mettere fretta, nemmeno gli uomini più assatanati – L’ultima luna di settembre racconta la parentesi (forse) di un personaggio che torna alle sue origini per riuscire a sbloccarsi e trovare finalmente l’identità di cui sentiva la mancanza. Un racconto poetico nel senso più puro e letterale della parola, che si pone fuori dal tempo a cui siamo abituati e che diamo per scontato. Un’esperienza sensoriale ed emozionale che si lascia ammirare in tutto il suo splendore paesaggistico e in tutta la sensibilità con cui riesce a raccontare il rapporto tra due persone che pensavano di essere sole nella vastità del Hėntij. E che invece, alla faccia della statistica, sono riuscite a trovarsi.
MyMovies - Amarsaikhan Baljinnyam, alla sua opera prima, offre l'occasione di conoscere nel profondo un mondo che raramente compare sui nostri schermi.
Lo fa a partire da un romanzo di T. Bum-Erden scrivendo la sceneggiatura, dirigendo e interpretando il ruolo di Tulgaa avendo alle spalle una consolidata carriera di attore. Ha fatto così totalmente propria questa storia che chiede allo spettatore una disponibilità che poi sa ricompensare. Domanda cioè a chi guarda di dimenticare i ritmi e i tempi della narrazione cinematografica occidentale per lasciarsi immergere in un'area antropogeografica in cui la dimensione temporale assume modalità profondamente diverse.