domenica 23 aprile 2023
Inaugurazione dell'esposizione The Studio's Atlas
The studio’s atlas è la trasposizione visiva di diverse narrazioni, è la raccolta scientifica e ordinata del caotico mondo degli studios home made. La mostra è il passepartout, che permette allo spettatore di aprire diverse porte che nascondono mondi alieni. Questi luoghi ultraterreni non sono altro che spazi di vita quotidiana riadattati dai loro proprietari per esprimere la propria, più profonda, esigenza: produrre musica.
Chiusi all’interno delle loro navicelle spaziali i producers, cosmonauti della notte, risorgono al calar del sole per dar voce alla stanza. Come in una perpetua quarantena, questi alien passano la loro intera esistenza tra le mura del proprio studio: a volte poco più di un armadio, altre volte un semi-interrato, altre ancora una cameretta con ai muri i ricordi d’infanzia trasformata con costosissime attrezzature.
Gli home studio non sono solo luoghi in cui si produce musica, al loro interno ci si incontra, ci si scambiano idee, ci si mangia e ci si dorme. Negli home studio ci si vive.
L’home studio non è altro che una periferia, il margine di una grande città che si divincola dal centro e dalle sue dinamiche di potere. I suoi suoni non hanno bisogno di essere settati secondo logiche di mercato, escono “sporchi” e impavidi. È l’autenticità del reietto che si manifesta in tutta la sua ricercatezza. L’home studio è diversità e quindi ricchezza ed è per questo che spaventa; ed è per questo che ciò che produce è screditato.
The studio’s atlas nasce dalla volontà dell’artista di valorizzare tutte quelle componenti che alimentano la biodiversità dei diversi home studios ritraendo con dovizia scientifica “flora” e “fauna” di questi luoghi misteriosi.
The studio’s atlas è un atlante illustrato, è una lettera d’amore per l’autoproduzione e l’indipendenza, è la riproduzione in loop del nostro beat preferito, è esaltazione dell’autenticità. The studio’s atlas è la musica che ispira l’arte e l’arte che ispira la musica.