di Anca Damian, Romania, Francia, Belgio, 2019, 92′
con Marona, la cagnolina
Quando è nata, la sua mamma l'ha chiamata Nove, perché era la nona della cucciolata. Poi è stata Ana e felice, con l'acrobata Manol, per il tempo che è durata, e poi Sara per Istvan, al cantiere edile, e infine Marona per la piccola Solange, che la considerava la sua sorellina marrone. A tutti i suoi "umani" la cagnolina ha donato se stessa, imparando la loro lingua, obbedendo alle loro richieste, anche quando estenuanti o pericolose. È stata in una soffitta sotto le stelle e chiusa dentro un armadio, nel parco, nella spazzatura o nel traffico. A volte ha salvato loro la vita, altre ha sacrificato la sua perché loro potessero inseguire liberamente i loro sogni.
Film nella rassegna Piccino Picciò di dellAli teatro.
LA PAROLA ALLA REGISTA
"Il film racconta la storia di Marona, una piccola cagnolina che passa da un padrone all’altro, conducendoci in un road trip attraverso la vita, che ci lascia senza fiato.
Quando mi è venuta l’idea di realizzare questo film, ho avuto la sensazione che sotto il suo aspetto di “film per famiglie”, avrei potuto introdurre un senso più profondo, qualcosa di essenziale (ma spesso nascosto) alla nostra banale realtà quotidiana. In questo senso, l’animazione mi ha dato la libertà necessaria al fine di costruire un ambiente visuale unico, dove uno si sente libero di immaginare. Ho avuto anche, in maniera giocosa, la percezione di poter influire sulla percezione del pubblico. Vedere il mondo attraverso gli occhi di un cane, è come tendere a ciascuno uno specchio nel quale far riflettere una certa verità. Una verità che nessuno potrà negare. Per me questo film è come una favola moderna. Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l’istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri - ecco le “lezioni di felicità” dai cani per gli umani. La canzone dei titoli di coda del film sottolinea questo messaggio:
La Felicità è una piccola cosa,
Quasi un niente,
Una tazza di latte,
Una grossa lingua umida,
Una siesta,
Un posto dove sotterrare un osso,
Una mano,
Un sorriso".
Mymovies - Nonostante il film dipenda da cima a fondo dalla voice over di Marona, è l'aspetto visivo quello che più colpisce, e che moltiplica le storie nella storia: le emozioni della cagnolina, le tracce che fiuta, i suoi presentimenti e le sue paure si traducono graficamente in fili colorati che assumono le forme più trasformiste ed evocative.
Sentieri Selvaggi - È prima di tutto un dialogo a due quello che la regista Anca Damian mette in scena, apparentemente semplice e sicuramente diretto. Quasi una lezione di filosofia, sulla vita, sulla natura dei rapporti umani familiari e professionali, sull’incomunicabilità che ci rende più complicati di quanto in realtà siamo.