di Andreas Dresen, Germania, Francia, 2022, 119′
con Meltem Kaptan, Alexander Scheer, Cornell Adams, Henry Appiah, Devrim Deniz Aslan
Rabiye Kurnaz è una signora tedesca di origini turche dalla vita tanto normale quanto frenetica: vive in una casetta a schiera di Brema, si occupa dei figli, è la vera anima della sua famiglia. Contro ogni previsione, dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 suo figlio Murat viene accusato di terrorismo ed è uno tra i primi a essere spedito nel campo di prigionia di Guantanamo. Per Rabiye è l'inizio di una battaglia che dal suo mondo la porterà a sfidare i potenti del mondo. La sua audacia e la sua parlantina convinceranno un po' alla volta tutti quelli attorno a lei, a cominciare dall'avvocato per i diritti umani Bernhard Docke, che la aiuterà a portare il suo caso fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Hollywood Reporter - La vera arma segreta del film è l'attrice protagonista Meltem Kaptan, una comica di origine, che porta un tempismo perfetto e un calore autentico nel ruolo di Rabiye Kurnaz, una donna turco-tedesca della classe operaia che ha fatto una campagna per cinque anni per riuscire a liberare il suo sfortunato figlio Murat da Guantanamo.
Cineuropa.org - Dresen alla fine compie la sua missione. Attraverso un film avvincente basato sulla storia vera di Murat Kurnaz, il regista fa luce sul suo caso – le accuse erano sostanzialmente infondate e l'uomo è stato ingiustamente detenuto e brutalmente torturato – e ci ricorda che, anche dopo 20 anni, altre 39 persone sono ancora internate a Guantanamo Bay, in attesa di essere giudicate da un tribunale.