di Roberto Andò, Italia, 2022, 103′
con Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Giulia Andò, Rosario Lisma
Girgenti, 1920. Nofrio e Bastiano sono becchini, ma anche attori "dilettanti professionisti" intenti a mettere in scena la tragicommedia "La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu". L'ottantesimo compleanno di Giovanni Verga riporta Luigi Pirandello alla sua città natale, e la morte della balia del drammaturgo favorisce il suo incontro con i due becchini. Il Maestro è in crisi creativa, e osservando di nascosto le prove della compagnia amatoriale di Nofrio e Bastiano trae ispirazione per uno dei suoi lavori più importanti, "Sei personaggi in cerca d'autore". Ciò che succede sul palco si mescola con ciò che succede dietro le quinte e Pirandello, silenzioso testimone della prima del duo strampalato, raccoglierà spunti per il debutto della sua nuova creazione, al quale Nofrio e Bastiano verranno invitati.
MyMovies.it - La stranezza alterna la cupezza e i fantasmi dell'autore con la luminosità delle scene e la pirotecnia performativa degli attori, traducendo in immagini il lavoro di squadra fra chi crea letteratura - non solo Pirandello, ma anche Giovanni Verga (nel cammeo di Renato Carpentieri) e Leonardo Sciascia, cui il film è dedicato - e chi la porta in scena dandole carne, sangue e temperamento. La ponderata gravitas di Toni Servillo è efficacemente controbilanciata dalla leggerezza mercuriale di Ficarra e Picone, e non stupisce la generosità con cui molti attori di primo piano - da Luigi Lo Cascio a Donatella Finocchiaro, da Galatea Ranzi a Fausto Russo Alesi - si siano prestati a farsi pennellata nell'affresco ampio del regista.
Cineuropa - La singolarità della visione di Andò sta nel togliere alla figura di Pirandello quella, seppur meritata, monumentalità, e nel privare il suo atto creativo di ogni pesantezza intellettualistica per renderlo vitale e pulsante, pur mantenendo chiare le inquietudini interiori del protagonista. Inoltre La stranezza è “un film sul teatro che racconta anche il pubblico”, come specifica lo stesso regista: da una parte, il pubblico che partecipa divertito alle rappresentazioni farsesche, e dall’altra, il pubblico che protesta dinanzi a un nuovo modo di fare teatro che non ha ancora gli strumenti per capire.