di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh, Francia, 2020, 95′
con Lyna Khoudri, Alseni Bathily, Jamil McCraven, Finnegan Oldfield, Farida Rahouadj
Alla periferia sud di Parigi, l'enorme complesso residenziale Cité Gagarine, un tempo simbolo di modernità e progresso, sta per essere demolito dopo anni di degrado rampante. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c'è chi è più pronto di altri a dire addio a un luogo così significativo, ma su tutti è il sedicenne Youri, che lì è cresciuto, a non volersi rassegnare. Mentre gli appartamenti attorno a lui si svuotano, e mentre i cantieri e gli operai si moltiplicano, il ragazzo che porta il nome del primo uomo nello spazio mette il talento ingegneristico e una fantasia "cosmica" al servizio di un sogno.
Filmtv.it Gagarine è stato realizzato all'inizio degli anni Sessanta a Ivry-sur-Seine, nel circondario di Parigi. All'epoca, quelli che erano i complessi di origine comunista costituivano una sorta di cintura rossa intorno alla capitale francese e servivano per assorbire i bassifondi e regalare loro un nuovo aspetto. Nel 1963, il famoso astronauta Yuri Gagarin, il primo uomo ad andare nello spazio, giunse a Parigi per l'inaugurazione del complesso, dandogli definitivamente il suo nome.
Sentieriselvaggi.it Lo schermo nero si apre pian piano da destra a rivelare un’alba vista da una prospettiva “cosmica”; si vedono delle parabole in un sottofondo sonoro che rievoca una stazione spaziale, e dall’interno di una navicella arriva lui, il nostro eroe, vestito di tuta e casco. Realtà e immaginazione sono le due facce perfettamente intercambiabili che i registi scelgono per raccontare una storia che abita(va) il presente – nell’agosto del 2019 si sono conclusi i lavori di smantellamento – e che lascia in questo film tracce della sua esistenza: sono i profili di un edificio che si staglia verso il cielo con la sua massa imponente e riconoscibile; un corpo fatto di mura, scale, porte, androni, corridoi e attraversato da una corrente umana che ha ormai trovato in esso la propria dimensione, nonostante sia fatiscente e alcune parti cadano a pezzi.