Easy
-
Un
Viaggio
facile
facile

Easy - Un Viaggio facile facile, Andrea Magnani

Easy - Un Viaggio facile facile

di Andrea Magnani, Italia, Ucraina, 2016, 91
con Nicola Nocella, Libero de Rienzo, Barbara Bouchet, Ostap Stupka, Veronika Shostak

Easy - Un Viaggio facile facile

Trama

Isidoro, per i familiari Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell'automobilismo competitivo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità. Easy può così tornare a guidare...un carro funebre.

Il tema dell'on the road con un feretro che va riportato per la sepoltura nella sua terra d'origine è stato declinato in vari modi sul grande schermo. Andrea Magnani ha saputo trovare una modalità originale per rileggerlo.

Regia

Andrea Magnani

Cast

Nicola Nocella, Libero de Rienzo, Barbara Bouchet, Ostap Stupka, Veronika Shostak

Genere

Commedia drammatica

Paese di produzione

Italia, Ucraina

Anno di produzione

2016

Durata

91′

Premi

Locarno Festival (2017): Miglior attore a Nicola Nocella - Festival del cinema italiano di Annecy (2017): Grand Prix du Jury

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Calendario

Le proiezioni si terranno presso: Centro Scolastico Omnicomprensivo, via Adda, 6, Vimercate
venerdì 9 febbraio 2018
h: 20:45
Presentazione e commento con un critico cinematografico

Recensioni

Mymovies.it. Magnani non si limita, grazie a uno straordinariamente efficace Nicola Nocella, a presentarci un novello Candide che torna a conoscere un mondo che è profondamente mutato da quando lui si è chiuso in un triste isolamento. Ci viene infatti anche proposto un sottobosco imprenditoriale italiano privo di scrupoli, perfettamente rappresentato dal fratello che vuole occultare una morte bianca sfruttando l'ingenuità e la passione repressa per la guida di Easy. Ma non solo, perché il viaggio è costellato di inconvenienti a volte provocatori di risate e in altri casi tendenti alla riflessione sullo stato dell'Unione. Non quella americana bensì quella europea. Perché in questo trasferimento verso Est con bara al seguito si ha modo di scorgere quell'Europa a due velocità di cui si è a lungo è parlato in un passato recente. Da un lato un'Italia che ha un rapporto ambivalente con i migranti (da respingere ma anche da sfruttare) e poi, più si va verso Oriente, Paesi in cui la dimensione rurale ha ancora una grande importanza.

 

Quinlan.it. Quella raccontata da Magnani (anche lui esordiente nel lungometraggio) è storia che con fare divertito e lieve parla di confini, fisici e metaforici, concreti nel dolore generato dalla loro capacità di escludere, quanto simbolicamente descritti (anche) come mete da oltrepassare. Proprio nella figura del protagonista (un ottimo Nicola Nocella) torna spesso il tema del superamento simbolico di una linea di confine, del mancato raggiungimento (per un soffio) di un traguardo, quello che dello stesso protagonista ha generato il depresso e stralunato mutismo. Una linea di confine che, laddove fosse stata varcata, avrebbe forse portato Isidoro/Easy alla fine della squallida vita di provincia, chiusa nell’asfissia di una famiglia dedita a piccole e grandi truffe, allo sfruttamento predatorio della manodopera straniera, alla soppressione di quella diversità che il personaggio (specie dopo la sua chiusura al mondo) pare invece incarnare in modo plastico. Proprio il viaggio fino ai Carpazi, oltre i confini geografici di un’altra Europa, sarà per il protagonista occasione di riscoperta personale e rigenerazione.

 

"Più che nel soggetto, evocante un'altra parabola necroforica come 'II responsabile delle risorse umane' di Yehoshua ( e relativo film ), 'Easy' è originale per il tono e lo stile di regia: il primo sposa bene macabro e leggerezza; quanto al secondo, l'esordiente Andrea Magnani ha la buona idea di allargare progressivamente il campo visivo su paesaggi innevati o grandi interni deserti, accentuando via via lo spaesamento - letterale e psicologico - del protagonista. Nicola Nocella (già 'figlio più piccolo' di Avati ), spaventato cavaliere errante in terre sconosciute, è un'ottima scelta." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 31 agosto 2017)

"Umorismo alla Kaurismaki e un protagonista, Nic Nocella (complimenti), che sembra la risposta italiana a Jim Belushi. In quanti reggerebbero, come fa lui con bravura, 90 minuti di film in compagnia di una bara?" (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 29 agosto 2017)

"(...)si viene folgorati da una piccola grande scoperta. (...) un on the road dal realismo grottesco che approfitta dell'idea (non nuova peraltro) del cadavere appresso per mostrare altro. (...) L'esordio di Magnani è uno dei più felici degli ultimi anni per l'insieme del film e per la scelta del protagonista magnificamente funzionale: Nicola Nocella. Nocella rievoca fisicamente Belushi (si rifornisce anche di cibo in una sorta di mensa, seppure molto diverso da 'Animal House'), la sua presenza molto fisica e molto lunare dà un tocco magistrale all'intero racconto, facendo dimenticare l'inizio più convenzionale e stabilendo un rapporto intenso e ricco di emozioni tra lui, i personaggi incontrati e il pubblico." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 9 agosto 2017)

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