di Teemu Nikki, Finlandia, 2021, 82′
con Petri Poikolainen, Marjaana Maijala, Hannamaija Nikander, Matti Onnismaa, Samuli Jaskio
Jaakko è un disabile, affetto da sclerosi multipla, costretto sulla sedia a rotelle e non vedente. Innamorato di Sirpa, che sente al telefono tutti i giorni ma che non ha mai incontrato, decide di intraprendere un viaggio che lo porterà dalla sua amata. Un viaggio che si rivelerà un’odissea.
Il film è distribuito solo in versione originale con sottotitoli.
Quinlan.it - Presentato e premiato in Orizzonti Extra Il cieco che non voleva vedere Titanic del finlandese Teemu Nikki è un film sulla condizione di cecità, nonché sull’amore per un cinema che ormai non c’è più. Il regista mette in scena, senza morbosità o pietismo, un attore nella realtà non vedente, Petri Poikolainen, cercando un equivalente visivo cinematografico del suo immaginario. (...) Ci sono vari modi in cui il cinema può trattare la condizione di non vedente, ovvero la negazione stessa della sua fruibilità per le persone con questa disabilità. (...) La soluzione adottata da Teemu Nikki consiste nel tenere costantemente la mdp sul volto del protagonista, decolorando la fotografia, in modo da far parte di una sfera intima del soggetto, empatizzando con lui, escludendo qualsiasi altra persona dall’inquadratura, facendo eccezione della sua ritrovata fidanzata, alla fine, conosciuta con un letterale appuntamento alla cieca. Tutto il film cerca di avvicinarsi all’esperienza sensoriale di una persona non vedente, dai titoli di testa che riproducono l’estetica del codice Braille, ai messaggi sonori che governano la vita del protagonista, alla sua aumentata sensibilità uditiva, caratteristica comune della cecità.
Sentieriselvaggi - La linea scelta per rappresentare la situazione dal regista Teemu Nikki è l’uso di una camera stretta in primissimo piano sul viso del protagonista. (...) Lo spazio ristretto moltiplica le possibilità di narrazione grazie ai dialoghi, vero motore della vicenda, la scrittura prepara e svolge l’azione, dettando i tempi, il ritmo ed i temi pieni di riferimenti, citazioni e rimandi cinematografici, la grande passione di Jaakko.
Ancora un film d’amore, per fortuna. Piccolo, fin dalla durata ormai desueta di ottanta minuti, intelligente, per ragionare di argomenti dolorosi con la leggerezza della commedia e mitigare il dolore di una situazione disperata. Il processo di sostituzione sensoriale continua con la colonna audio, suoni e rumori importanti a riempire ed indirizzare l’immagine.
Cinematografo - Inquadratura fissa sul volto di Petri Poikolainen, una sola speranza (la voce al telefono di Sirpa) e il resto del mondo sfocato, così come lo vede lui (cieco anche nella vita reale). Pochissimi elementi, eppure tantissimo cinema, grazie anche alle tante citazioni di Jaakko, grandissimo cinefilo e collezionista di dvd che spazia da Titanic (ancora nella plastica) ad Escape from New York di John Carpenter e Fargo, da Alien alla serie Friends. Ironia, dramma, suspense e commozione: sono tante le emozioni. Un film che apre un mondo e un nuovo spazio di visione. Da vedere.