Bloom distribuzione presenta
Regia di PAOLO BENVENUTI
Un film per le Celebrazioni Pucciniane 2024
1908. Giacomo Puccini è nella villa di Torre del Lago insieme alla moglie Elvira e alla figlia di lei, Fosca. Il maestro è fervidamente impegnato nella composizione di una nuova opera ma, per distrarsi un po’ dal lavoro, ogni giorno si reca allo chalet di Emilio Manfredi, un rustico ritrovo sospeso su palafitte, dove passa il tempo bevendo, fumando e giocando a scopone, servito dalla bella Giulia, figlia dell’oste. Un giorno, Fosca viene scoperta in atteggiamenti intimi con il suo amante, Guelfo Civinini, librettista di Puccini, dalla cameriera Doria. Fosca inizia a tenere d’occhio la domestica per accertarsi che mantenga il silenzio, e dalle sue attente osservazioni emerge una certa complicità tra Doria e Puccini. Fosca mette al corrente della cosa sua madre Elvira che, a sua volta, decide di spiare il marito e viene così a scoprire che questi ha una relazione con una giovane donna. Elvira è convinta che la ragazza in questione sia la stessa Dora e, dopo averla cacciata di casa, si impegna a rovinarle la reputazione. In realtà la giovane è un’altra ma Doria, per il peso del disonore, prende una drammatica decisione.
IL REGISTA
Paolo Benvenuti, nato a Pisa il 30 gennaio 1946, è regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Dopo essersi interessato alla pittura si dedica al cinema cominciando a realizzare cortometraggi che ben presto gli valgono i primi riconoscimenti ufficiali.
Il 1988 è l'anno del suo esordio con il lungometraggio: Il bacio di Giuda, che ottiene consensi e l'ingresso alla selezioni ufficiali della Mostra del Cinema di Venezia dello stesso anno. In seguito realizza, nel 1992, Confortorio, nel 1996 Tiburzi, nel 2000 Gostanza da Libbiano, con cui vince il Gran Premio della Giuria al Festival di Locarno. Nel 2003 realizzerà Segreti di Stato, che apre nuovi fatti relativi alla Strage di Portella della Ginestra. Puccini e la Fanciulla è il suo ultimo film che uscì nel 2008 in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del compositore.
NOTE DI REGIA
L’intento è stato quello di far luce su uno degli episodi più oscuri della biografia pucciniana: il dramma di Doria Manfredi, la sua giovane cameriera morta suicida a Torre del Lago il 29 gennaio del 1909. Suicida, si disse, per amore di lui.
Il film nato da quello straordinario progetto, fu proiettato con successo nel 2008 alla 65a Mostra del Cinema di Venezia ma, incomprensibilmente, non fu mai distribuito in Italia.
Far conoscere oggi questa oscura vicenda - mai rivelata al pubblico - ci sembra la migliore occasione per ricordare, nel 2024, il Maestro Puccini nel centenario della sua morte.
Il film è disponibile per la proiezione cinematografica in DCP e file.
29 febbraio 2024
Pisa PI, Cinema Arsenale
8 marzo 2024
Bra CN, Cinema Vittoria
8 marzo 2024
Viareggio LU, Cinema Centrale
Paese: Italia
Anno: 2008
Durata: 84'
Formato: DCP 4K
Lingua: italiano
Soggetto e sceneggiatura: Paolo Benvenuti, Paola Baroni
Fotografia: Giovanni Battista Marras
Montaggio: César Augusto Meneghetti
Progetto Musicale e direzione artistica: Paola Baroni
Con: Riccardo Moretti, Tania Squillario, Giovanna Daddi, Debora Mattiello, Federica Chezzi
Produzione: Arsenali Medicei, Intolerance, Associazione Culturale "La Fanciulla del Lago"
FESTIVAL E PREMI
Paolo Benvenuti, con il film Puccini e la fanciulla, cerca di ristabilire la verità ricostruendo un quadro d’epoca preciso e ricco di fascino. La pellicola, di pregevole qualità artistica, conferisce alla giovane, vittima di dicerie calunniose, la dimensione che hanno sullo schermo le eroine di certi film di Dreyer.
Virgilio Fantuzzi, La Civiltà Cattolica
Un’eleganza formale ed una purezza di sguardo che confermano Benvenuti tra i maggiori registi italiani viventi.
Manuel Billi, Spietati.it
Pensare un film senza dialoghi per raccontare la vita di un musicista abituato a esprimersi con i suoni più che con le parole. Benvenuti è autore di un film costruito con l’intelligenza delle inquadrature, la scansione dei gesti, l’espressionismo delle ombre e dei suoni che turbinano dal pianoforte nel silenzio delle immagini.
Filmtv.it
La regia racconta questa storia in modo linearmente perfetto, lavorando le immagini in maniera straordinaria, rinunciando quasi del tutto ai dialoghi in favore dei suoni naturali, la musica e il canto. Un film colto e straordinario che conferma le doti di un cineasta schivo e grande che da anni lavora lontano dalle luci e ai clamori del cinema più becero.
Umberto Rossi, cinemaeteatro.com
Chi è alla ricerca di un linguaggio cinematografico non convenzionale (ma nemmeno velleitario) dovrebbe cercare di recuperare questa affascinante elegia.
Claudio Zito, ondacinema.it
Benvenuti, come è tradizione nel suo ricercatissimo cinema, ricostruisce filologicamente sfondi e oggetti, vestiti e mustacchi d’epoca per adagiare i suoi eleganti protagonisti su una scrupolosa e dettagliata ricostruzione storica.
Davide Turrini, Liberazione
Il film è senza dialoghi ma non muto, anzi frutto di un prezioso lavoro sull’impianto sonoro, per restituire i rumori del tempo. La voce accompagna solo la lettura di alcune lettere. Un film per palati fini.
Michele Anselmi, Il Giornale
Il melodramma rivela il suo germe rivoluzionario, e il cinema nello sguardo di Benvenuti un momento di grazia sempre più difficile da catturare.
Cristina Piccino, Il Manifesto
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