di Giuseppe Bonito, Italia, 2021, 110′
con Sofia Fiore, Carlotta De Leonardis, Vanessa Scalera, Fabrizio Ferracane, Elena Lietti
Estate 1975. Una tredicenne diventa, senza che nessuno chieda il suo consenso, "l'arminuta" cioè la ritornata. Fa cioè ritorno a una famiglia biologica di cui non sapeva nulla. Passa da un'agiata esistenza piccolo borghese a una vita nelle campagne abruzzesi in cui regnano la povertà e la mancanza di cultura.
Ispirato all’omonimo romanzo di Donatella di Pietrantonio, vincitore del Premio Campiello.
Cinematographe - La mano di Giuseppe Bonito, inoltre, dialoga con una fotografia espressiva che sfrutta i colori primari per differenziare gli ambienti: la stessa protagonista indossa sempre abiti di colori sgargianti e luminosi mentre tutti i membri della sua nuova famiglia, indossano vestiti scuri, quasi a manifestare una rigidità che oltre ad essere di costume si ripercuote anche sui comportamenti e gli atteggiamenti. Tutto questo impianto simbolico, dalle separazioni contenutistiche ai differenti stacchi cromatici, è costruito affinché sia comprensibile in modo semplice e didascalico, così da fornire al pubblico più chiavi di lettura alle quali appellarsi.
Anonimacinefili - La forza della narrazione risiede nei tanti silenzi che Bonito privilegia rispetto ai dialoghi, lasciando parlare paesaggi, costumi, ambienti. L’impatto visivo è notevole e indica, in maniera del tutto coerente quella divisione tra mondo borghese e mondo rurale, che fa da base alla narrazione della storia principale. La scelta di un cast di provenienza teatrale è coerente con lo stile scenico, in cui la protagonista è la giovane attrice Sofia Fiore. La madre e il padre della ragazza sono interpretati dagli ottimi Vanessa Scalera e Fabrizio Ferracane.