di Woody Allen, Spagna, USA, 2020, 92′
con Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel, Christoph Waltz, Elena Anaya, Sergi López
Mort Rifkin ha male al cuore da quando ha lasciato New York per accompagnare la moglie a San Sebastián. L'occasione è il celebre festival internazionale del cinema. Tra cocktail e proiezioni, il carosello festivaliero accelera la crisi in cui versa la coppia. Lui, ex professore di cinema, prova a scrivere il romanzo della vita, lei, press agent, si lascia sedurre da un regista francese vanesio convinto di risolvere con l'arte il conflitto israelo-palestinese. A complicare le cose si aggiunge una cardiologa cinefila che cura l'ipocondria di Mort e lo risveglia dal torpore. Menzogne, tradimenti, conquiste, scacchi, la materia perfetta da discutere col proprio psicologo...
FilmTV - Anche se - con mossa forse obbligata - Allen entra solo una volta in una sala pre COVID-19, e allestisce il vero festival nella testa di Mort. Che, sostenitore un po’ stantio e generico del cinema come arte, rivede il suo passato e il suo presente attraverso la lente dei suoi film preferiti. Da cui omaggi/parodie a: Quarto potere, 8 ½, Jules e Jim, Un uomo, una donna, Fino all’ultimo respiro, Persona, Il posto delle fragole, L’angelo sterminatore e Il settimo sigillo. Vittorio Storaro può divertirsi a ricreare tanti tipi di bianco e nero, e Allen può mostrare precisione filologica e mimetica (il jump cut di Godard! I primi piani di Bergman!), sfidando il perbenismo dei cinefili europei (che c’entra Lelouch tra Truffaut e Godard?).
Cinematografo.it - Con Rifkin’s Festival il regista di Manhattan e Io e Annie sembra voler catturare l’essenza di un percorso, irrimediabilmente segnato dalle influenze dei “grandi maestri europei” e dall’ipocrisia di un sistema, quello del cinema appunto, affidandosi ancora una volta ad una sorta di alter ego, Mort Rifkin (Wallace Shawn), ex professore e fanatico della settima arte, ora deciso a scrivere un romanzo, sposato con Sue (Gina Gershon), affascinante publicist cinematografica.
Mymovies - Il cielo sopra San Sebastián non smette di passare dall'arancio solare al nero dei temporali, che depositano sulle montagne attorno nuvole di ogni sorta di blu. Sfumature e passaggi di colori che farebbero la gioia di poeti e pastori e hanno fatto quella di Vittorio Storaro, direttore della fotografia e complice storico di Bertolucci, Coppola... e Woody Allen.