di Cordula Kablitz-Post, Germania , Austria, 2016, 103′
con Katharina Lorenz, Nicole Heesters, Liv Lisa Fries, Helena Pieske, Katharina Schüttler.
Gottinga, 1933. Lou von Salomé, celebre filosofa, scrittrice e psicanalista, vive reclusa in casa da quando i nazisti bruciano i libri in piazza e proclamano la psicanalisi una scienza ebraica illecita. Ma alla sua porta bussa Ernst Pfeiffer, germanista in crisi professionale e coniugale, che sollecita il suo aiuto. Lou decide di assisterlo in cambio di una lunga confidenza. Quasi cieca a causa del diabete, detta a Ernst le sue incredibili memorie. Comincia allora il racconto di un'esistenza romanzesca e tormentata che debutta nella comunità tedesca di San Pietroburgo, consuma relazioni travolgenti con Nietzsche, Rilke e Freud e celebra una vita intellettuale spesa tra il XIX e il XX secolo. In faccia agli uomini e armata di una fede incrollabile nella condivisione delle idee, Lou von Salomé conserverà la propria indipendenza per inventare il suo (grande) destino.
TedescaGrandi occhi blu affamati, lunghi capelli biondi legati in trecce, fronte alta, intelligenza ostinata, spirito libero e cosmopolita, Lou von Salomé, nata a San Pietroburgo il 12 febbraio del 1861, all'indomani dell'emancipazione dei servi, è il grande soggetto del film di Cordula Kablitz-Post.