di Donatella Cervi, Italia, 2016, 92′
con Gian Marco Tavani, Paola Onofri, William Angiuli
Quando il nuoto diventa impresa epica ed impegno sociale. Questa è la straordinaria storia di Leo Callone, atleta azzurro capace di fare il giro del mondo due volte, detentore del record di traversata della Manica per oltre 25 anni, che ha sfidato Loch Ness, nuotato da Como a Colico, dall’Asinara a porto Torres e molto altro. La storia di un grande nuotatore e del suo territorio, ma anche il racconto di come il grande sport può diventare solidarietà per costruire un Ospedale in Guatemnala dedicata alla memoria del figlio scomparso. Lottando da oltre 5 anni per la sua stessa vita contro un male ancora ad oggi incurabile.
http://milano.corriere.it. A 72 anni Leo Callone è l’uomo dei record: 18 titoli italiani, 13 maratone internazionali, 5 medaglie azzurre, 50 titoli regionali. A Mandello, nel Lecchese, dove è cresciuto e dove ha disputato la sua prima gara nell’agosto del 1957, lo chiamano il «Caimano del Lario». Un soprannome che è la sintesi dei successi e delle tante battaglie che ha dovuto combattere. La perdita del padre da bambino, quella dell’unico figlio, la lotta contro la malattia. E la risposta è sempre arrivata dalla sua grande passione per il nuoto.
Così, ancora una volta, è sceso in acqua a Moltrasio e bracciata dopo bracciata ha raggiunto il traguardo, sfidando l’età, il freddo, la stanchezza, la corrente contraria. «L’ultimo chilometro è stato davvero duro, ma sono contento di come è andata. Non pensavo di essere ancora in forma». Racconta Callone con una semplicità disarmante, come se dietro a simili risultati non vi fossero ore di allenamento e di sacrifici. Tanti, ma tali da averlo fatto entrare nella leggenda. La sua vita è diventata un film, «Cento milioni di bracciate», girato dalla regista Donatella Cervi e interpretato da Marco Tavani e Paola Onofri. È stato selezionato per il festival del cinema che si terrà a settembre a Buenos Aires e in questi giorni viene proiettato nei Comuni del lago. Ma forse un film non basta per raccontare una storia che appare incredibile: suo il record dei 100.000 chilometri a nuoto percorsi nella sua carriera. E per 25 anni ha mantenuto anche quello della traversata del canale della Manica, tredici ore e sette minuti per coprire la distanza da Dover in Inghilterra a Calais, sulla costa della Francia.