di Nicolas Pariser, Francia, 2019, 103′
con Fabrice Luchini, Anaïs Demoustier, Nora Hamzawi, Léonie Simaga, Antoine Reinartz.
A qualche mese dalle elezioni municipali, il sindaco di Lione non ha più idee. Dopo trent'anni di vita politica è come svuotato. In suo soccorso, l'entourage comunale recluta una giovane normalista. Il ruolo di Alice Heimann è rigenerare la capacità di pensare del sindaco e la visione necessaria all'azione politica. Introdotta nel cerchio della fiducia, Alice rivela un'agilità innata per la 'cosa politica' fornendo carburante alla macchina municipale. E la macchina riparte ma gli scossoni e i sobbalzi non tarderanno a costringerla alla sosta forzata.
Mymovies.it - Lontano dal fare della politica un uso funzionale, gioco di sosia o semplice motore per commedia o thriller, Pariser opta per la frontalità del reale. Alice e il sindaco rende conto di un consiglio comunale, delle forze di potere in gioco ma soprattutto del consolidarsi della relazione filiale tra una giovane normalista e un sindaco consumato. Attraverso la loro interazione, il regista affronta la natura e l'etica della politica, intesa come amministrazione del bene pubblico coerente a un sistema di valori. (...) Trascendendo il potere, sollevano insieme la visione della politica, delle parole, delle idee rigenerandosi mutualmente. Rappresentanti di due generazioni confuse e sole, si consolano trovando un tempo per il dialogo, un tempo rubato alle agende compresse, un tempo per (ri)generare la parola politica.
FilmTv - il punto sta esattamente lì: nella totalità. La totalità che la politica deve gestire; la totalità delle spinte e delle controspinte della realtà; la totalità che può portare all’impotenza e alla rinuncia (il «preferirei di no» di Bartleby, citato in chiusura). Eppure Pariser una risposta la dà: nel prefinale del suo film, grazie al discorso che Théraneau e Alice, il politico e l’intellettuale, scrivono insieme. Un manifesto per la sinistra di oggi, contro la finanza, a favore dell’istruzione, in nome della modestia. Il singolo può scegliere di rinunciare, ma in quelle parole una comunità può trovare le basi - le idee - da cui partire.
Quinlan.it - Alice e il sindaco rinnova anche la riflessione sul ruolo dell’intellettuale nella società, del suo peso specifico, del suo problematico rapporto con l’idea di utilità, specie nello spietato mondo contemporaneo che non riesce più a esimersi da una immediata misurazione in termini di concreta produzione. Al centro del racconto è infatti collocato il rapporto tra Alice Heimann, laureata in filosofia, e Paul Théraneau, immaginario sindaco di Lione che, giunto a un punto luminoso della propria carriera, si rende conto di aver esaurito le proprie scorte di riflessione e ispirazione. (...) Pariser non alza bandiera bianca, ma constata con tutto il peso necessario un vuoto disarmante di prospettive, in cui le idee (gli intellettuali) possono contribuire a riaccendere le coscienze, incontrando però enormi difficoltà nel configurarsi come strumenti di lettura, intervento e modifica del reale. La dicotomia evocata è universale, il tenue scoramento crepuscolare di Alice e il sindaco è tutto contingente. Sottotraccia, Pariser racconta anche un globale ridisegno delle strategie comunicative in politica, dove è più importante il prestigio trasversale dei riferimenti culturali che una sincera adesione a idee alle quali si crede davvero.