di Alexis Michalik, Francia, 2018, 109′
con Thomas Solivéres, Olivier Gourmet, Mathilde Seigner, Tom Leeb, Lucie Boujenah
Edmond Rostand, autore senza successo e senza un soldo, sogna di passare dall'ombra alla luce. Sostenuto da Rosemonde, la sua consorte, e da Sarah Bernhardt, l'attrice più celebre della Belle Époque, deve comporre in tre settimane una commedia per Monsieur Constant Coquelin, divo navigato che vorrebbe rilanciare la sua carriera. L'ispirazione ha il volto di Jeanne, costumista e amica di Léo, attore bello ma senza eloquenza. A prestargliela è Edmond, che avvia un fitto carteggio con Jeanne. Lettera dopo lettera trova le rime e il sentimento per nutrire la pièce e incarnare un guascone filosofo. Il 28 dicembre 1897 al Théâtre de la Porte Saint-Martin andrà finalmente in scena "Cyrano de Bergerac", il testo più recitato della storia del teatro francese.
mymovies.it. Scritto e montato (a teatro e al cinema) come un vaudeville, con porte che si aprono e si chiudono, personaggi che vanno e vengono, ritmo serrato e apparizioni comiche di Georges Feydeau, Georges Courteline e Anton Čechov in attesa dentro un bordello parigino, Cyrano, Mon Amour allinea il personaggio di Cyrano a quello di Edmond ma con una differenza significativa. La prospettiva di Cyrano è lo scacco (sentimentale). Il fallimento è quello che rende rimarcabile il suo personaggio e la pièce di Rostand. La prospettiva di Edmond e del suo creatore, è invece il successo. Alexis Michalik è così affascinato dal successo al punto da essere condannato ad ottenerlo. Insomma alla fine della licenza lui tocca e riesce in tutto quello che tocca (Le Porteur d'histoire, Le Cercle des illusionnistes).
Ma quale pièce applaude lo spettatore sulla ribalta? Quella che racconta che tutto è possibile o quella di un amore impossibile? Di sicuro Cyrano Mon Amour ha la forza rara delle storie belle da piangere. E il pennacchio.
filmtv.press. Come Dickens - L’uomo che inventò il Natale, il film di Michalik, enfant prodige del teatro francese, narra della creazione di un capolavoro decostruendolo, facendo delle sue componenti tracce sparse nella realtà esistenziale del suo artefice che questi raccoglie, collega e mette in forma. Così la genesi del Cyrano de Bergerac diviene un fantasioso viaggio a tappe nei luoghi e nelle circostanze che avrebbero ispirato Rostand. Ma a differenza del film di Bharat Nalluri, la confusione tra il livello della creazione e quella dell’opera creata va in profondità, portando i due piani a un vertiginoso rispecchiamento. Esempio di cinema d’intrattenimento intelligente che, adattando la premiata pièce dello stesso Michalik, alla messa in scena un po’ leccata sopperisce con il brio della scrittura e del parco interpreti.