Il
ponte
delle
spie

Il ponte delle spie, Steven Spielberg

Il ponte delle spie

di Steven Spielberg, USA, 2015, 140
con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch, Alan Alda, Billy Magnussen

Il ponte delle spie, Steven Spielberg

Trama

Brooklyn, 1957. Rudolf Abel, pittore di ritratti e di paesaggi, viene arrestato con l'accusa di essere una spia sovietica. La democrazia impone che venga processato, nonostante il regime di guerra fredda ne faccia un nemico certo e terribile. Dovrà essere una processo breve, per ribadire i principi costituzionali americani, e la scelta dell'avvocato cade su James B. Donovan, che fino a quel momento si è occupato di assicurazioni. Mentre Donovan prende sul serio la difesa di Abel, attirandosi l'incomprensione se non il disprezzo di sua moglie, del giudice e dell'opinione pubblica intera, un aereo spia americano viene abbattuto dai sovietici e il tenente Francis Gary Powers viene fatto prigioniero in Russia. Si profila la possibilità di uno scambio e la CIA incarica Donovan stesso di gestire il delicatissimo negoziato.

Regia

Steven Spielberg

Cast

Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch, Alan Alda, Billy Magnussen

Durata

140′

Paese di produzione

USA

Anno di produzione

2015

Premi

Il film ha vinto un premio Oscar al miglior attore non protagonista, e un David di Donatello al miglior film straniero

Calendario

Le proiezioni si terranno presso: Fattoria Maccazzola, Via Podere Vigna, 27, Settimo Milanese
sabato 14 settembre 2019
h: 20:00
6,00 € / intero
5,00 € / ridotto soci altrovequì

Recensioni

filmtv.press In fondo è solo questo - il valore dell’essere umano - che Steven Spielberg racconta con il suo cinema civile, che non è un luogo comune bensì significa, etimologicamente, arte rivolta a formare il vero cittadino attraverso l’analisi della sua storia patria. Ecco perché vediamo spesso sventolare la bandiera a stelle e strisce. Ecco perché Hanks/Donovan spiega che cos’è «il manuale delle regole, lo chiamiamo Costituzione ed è ciò che ci rende americani». Ed è su questo che il protagonista di uno dei film storici più importanti di Spielberg (che da ragazzino girava film in super 8 sulla Seconda guerra mondiale) informa la sua vita e la sua professione di legale che oggi chiameremmo “garantista”. «Tutti meritano una difesa» ripete Hanks/Donovan quando si trova a fare l’avvocato d’ufficio della spia sovietica Rudolf Abel (interpretata da un immenso Mark Rylance). Ed è chiaro che, ieri come oggi, la posta in gioco è altissima. Di fronte a un pericolo, una nazione civile non può mai derogare ai suoi principi costituzionali. E «non importa che cosa pensa la gente». Di questo racconta Spielberg, con straordinaria coazione a ripetere, attraverso una sceneggiatura scritta da Matt Charman con Ethan e Joel Coen, che la puntellano di inserti quasi farseschi. Dal canto suo il regista si diverte a costruire il film con palesi omaggi cinefili, come quello a Hitchcock nell’incredibile sequenza iniziale dell’inseguimento in metropolitana. Con un utilizzo ironico della macchina da presa in un film che è tutto una dissimulazione, come lo specchio che all’inizio mostra la spia dipingere un suo autoritratto. Il riflesso delle azioni di Stati Uniti e Urss è speculare. Spielberg alla fine ci porta fin sul ponte che dà il titolo al film, dove due mondi vengono uniti ma solo per un attimo. A segnare le differenze c’è il punto di vista di Tom Hanks, che da un finestrino a Berlino vede sparare su chi scavalca il neonato Muro, mentre a New York i ragazzini giocano a oltrepassare le recinzioni dei giardini delle case di Brooklyn.

 

mymovies.it. Donovan non vede Abel innanzitutto come una spia, un russo, un nemico: sceglie di guardarlo come una persona. Man mano che lo conosce, gli darà un colore e una profondità, fors'anche quella dell'amicizia o dell'ammirazione, ma la scelta riguardo allo sguardo da adottare l'ha fatta in partenza. Come il regista.
Lo dice bene la prima inquadratura, nella quale Abel sta dipingendo il suo autoritratto, con l'ausilio di uno specchio. L'immagine nello specchio e quella sulla tela sono immagini della stessa persona, ma non sono identiche. La prima riflette una superficiale obiettività, la seconda reca traccia del tempo e dei pensieri intercorsi nelle ore del fare, e soprattutto reca traccia del suo autore. Non conta quello che di te penseranno gli altri, dirà Donovan al soldato Powers, ma "quello che sai tu". Consegnando all'avvocato il dono del finale, Abel gli sta dunque dicendo: "ti conosco, so chi sei", ed è questo il riconoscimento che più può soddisfare uno come Donovan; di quello pubblico, teletrasmesso, può fare anche a meno, può dormirci su.
In un'epoca come la nostra, di sospetti quotidiani, intercettazioni isteriche, identificazioni affrettate di un uomo col suo credo, il suo abito o la sua provenienza, Il ponte delle spie è un film di bruciante attualità, profondamente consapevole della dignità della professione artistica e della sua funzione sociale.

Prossimamente

  • Birds In Row + Øjne + Quentin Sauvé
    Birds In Row + Øjne + Quentin Sauvé
    martedì 30 aprile 2024
  • Masterclass di batteria w/ Walter Calloni
    Masterclass di batteria w/ Walter Calloni
    domenica 21 aprile 2024
  • Nessun Posto al Mondo, Vanina Lappa
    Nessun Posto al Mondo, Vanina Lappa
    giovedì 16 maggio 2024
follow
us
bloom map
via Curiel, 39
20883 Mezzago (MB)
tel 039 623853
fax 039 6022742

Nel cuore verde della Brianza a soli 30 minuti da Milano, 20 da Monza e 10 da Vimercate
Nel cuore verde della Brianza a soli 30 minuti da Milano, 20 da Monza e 10 da Vimercate

© 2024 Cooperativa Sociale il Visconte di Mezzago - Cookie Policy
P.IVA 00920870961 - CF 08689650151