sabato 4 maggio 2019
Dopo sei lunghissimi anni di assenza dalla scena musicale, i Virginiana
Miller tornano con “The Unreal McCoy”, il nuovo album che disegna un
nuovo mondo immaginario.
"Quando iniziammo a comporre le prime canzoni, cantare in italiano per
una band era ancora una scommessa. Ma non ci lasciammo spaventare e
forse un po' contribuimmo, con altri, a creare la scena di quello che
oggi chiamate ‘indie’. Ora, in questo 2019, abbiamo due notizie da
darvi. Prima quella cattiva: in italiano non abbiamo più voglia di dirvi
niente. Quella buona però è che siamo lieti di accogliervi nel nostro
nuovo mondo immaginario. Nell'immaginario del nostro mondo nuovo"
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I Virginiana Miller sono un gruppo rock italiano originario di Livorno formatosi nel 1990.
Dopo ben sei anni di assenza dalla scena musicale, i Virginiana Miller tornano con un nuovo album "The Unreal McCoy", completamente in inglese, per la prima volta su etichetta e distribuzione indipendente Santeria Records/Audioglobe.
"The Unreal McCoy" disegna in nove tracce un ritratto immaginario dell'America pensata da oltreoceano, né più né meno della Malesia immaginata da Salgari senza muoversi da Torino, e non è quindi detto che alla fine questa fake America, sognata dal luogo più remoto della provincia di un impero ormai in dissoluzione, non possa dirci qualcosa di vero sull'originale.
L’album è stato prodotto nuovamente da Ale Bavo, missato da Ivan A. Rossi e masterizzato da Justin Perkins al Mystery Room Mastering Studio a Milwaukee in Wisconsin.
I Virginiana Miller ci presentano l’album con questo messaggio: “Quando iniziammo a comporre le prime canzoni, cantare in italiano per una band era ancora una scommessa. Ma non ci lasciammo spaventare e forse un po' contribuimmo, con altri, a creare la scena di quello che oggi chiamate "indie".Ora, in questo 2019, abbiamo due notizie da darvi.
Prima quella cattiva: in italiano non abbiamo più voglia di dirvi niente. Quella buona però è che siamo lieti di accogliervi nel nostro nuovo mondo immaginario. Nell'immaginario del nostro mondo nuovo.”