di Mamoru Hosoda, Giappone, 2018, 98′
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Kun ha quattro anni e un'infanzia felice. Almeno fino a quando non arriva Mirai, la sua sorellina. Geloso fino alle lacrime, Kun cerca tra capricci e ricatti di attirare l'attenzione dei genitori, monopolizzata dai bisogni primari di Mirai. Il suo unico rifugio al disappunto è il giardino di casa dove accadono ogni giorno prodigi straordinari. Ai piedi di un grande albero genealogico e magico, Kun fa la conoscenza degli affetti più cari, colti in età diverse della loro vita: la madre bambina, la sorellina adolescente, il nonno ragazzo, il padre fanciullo. In un viaggio tra passato e futuro, Kun scopre la sua storia e trova il suo posto nel mondo. Un posto che comprende anche Mirai.
Evento della rassegna
PICCINO PICCIÒ 2018/2019 rassegna di teatro per piccoli
PRENOTAZIONE CONSIGLIATA
Via e-mail prenotazioni@delleali.it
Telefonicamente 377 1304141 - Online www.delleali.it
Mymovies.it. Mettere in scena l'infanzia è una prerogativa dell'animazione giapponese, una predisposizione naturale dei suoi animatori.
Quelli di ieri come quelli di oggi, a cui appartiene Mamoru Hosoda, cresciuto intrepido all'ombra tutelare di Hayao Miyazaki e impostosi come referenza con Summer Wars e Wolf Children. Il suo eroe è un bimbetto di pochi anni ben accomodato tra mamma e papà, centro di tutte le loro cure e di tutte le loro preoccupazioni. Ma poi Mirai viene al mondo e la musica cambia per lui.
Attraverso un processo emozionale che conduce Kun dal rifiuto all'accettazione, Mirai no Mirai 'disegna' la creazione della sua relazione affettiva con la sorellina 'importuna'. Oscillando tra realtà e fantasmagoria, tra quello che il bambino vive e quello che sente, il racconto di formazione di Mamoru Hosoda accumula i piccoli gesti (scendere le scale, andare in bicicletta, reclamare l'attenzione degli adulti, strillare fino alla collera), le osservazioni e le espressioni dell'infanzia componendo un preciso comportamento infantile. Una rassegna delicata di piccoli movimenti e di azioni che non lasciano il perimetro della casa ma prendono respiro col décor urbano e i viaggi spazio-temporali di Kun, che incontra la giovinezza di suo nonno o l'adolescenza di sua sorella. Confrontandosi con loro, imparando da loro, sbagliando con loro, riesce a ritagliarsi uno spazio in seno alla famiglia, il cui centro di gravità si è spostato senza preavviso.