di Michael A. Goorjian, Armenia, 2022, 115′
con Michael A. Goorjian, Hovik Keuchkerian, Nelli Uvarova, Narine Grigoryan
Impero Ottomano, 1915. Charlie è un bambino che è riuscito a sfuggire al genocidio armeno nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti. Dopo oltre trent'anni, nel 1948, torna nel suo paese ma si deve scontrare con la dura realtà del comunismo sovietico sotto Stalin. Una notte viene arrestato dalle guardie sovietiche con diverse accuse come quella di essere una spia americana, diffondere idee anticomuniste e di... indossare una cravatta. Si ritrova così rinchiuso in carcere, condannato ai lavori forzati, preso in giro dalle guardie e i militari che lo chiamano Charlie Chaplin e costretto al giorno del "Ponchik" dove viene picchiato periodicamente da un uomo enorme. Viene poi costretto all'isolamento per evitare di entrare in contatto con gli altri detenuti.
Dalla finestra della sua cella però riesce a osservare quello che avviene nell'appartamento di fronte, nella famiglia di Tigran…
Sentieri Selvaggi - Amerikatsi, seguendo la linea immaginaria ideale di La vita è bella o Train de vie, attraversa questo percorso funesto con grazia, ironia, umorismo, sentimento e trasporto drammatico all’unisono. Il protagonista è fermo, ma viaggia con la mente, in attesa agognante che al suo unico campo, in cui il monte Ararat si staglia all’orizzonte, si contrapponga il controcampo dell’uomo in divisa, una volta pittore, protagonista anch’egli involontario e ignaro. Il punto di vista sta all’interno di una cella e arrivano le immagini del fuori, dell’oltre i confini dei muri, dove tutto nel tempo si consuma e muore. Da quella cella, anno dopo anno, si scorgono uomini e donne che si amano, consumano pasti, hanno figli, ci si lascia, ci si ritrova e poi si vive. Il racconto non è cronologico, avanza e arretra in un tempo che fugge e che la memoria della guerra torna ad evocare. Commuove Charlie e commuove anche il tormento vissuto dal suo protagonista seriale. Se poi tutto fosse un’illusione, una favolistica illusione, sarebbe comunque una umanissima illusione.