di Matteo Maggi, Cristiana Pecci, Italia, 2024, 76′
con Matteo della Bordella, Maurizio Giordani, Massimo Faletti e Iris Bielli
Il documentario segue, per un intero anno, l’emozionante impresa di tre noti alpinisti, coadiuvati da una giovane e aspirante climber, sulla parete sud della Marmolada, la leggendaria "Regina delle Dolomiti”. Matteo della Bordella, Maurizio Giordani, Massimo Faletti e Iris Bielli si uniscono per aprire una nuova via, sfidando i loro limiti e i pericoli di una montagna che è entrata nel dibattito sul cambiamento climatico dopo la tragica perdita umana del 3 Luglio 2022. Il film esplora la passione e la consapevolezza ambientale, offrendo uno sguardo appassionante sul mondo dell'alpinismo e sull'importanza di proteggere e preservare i nostri ecosistemi montani, sperando di ispirare una maggiore consapevolezza e un impegno verso la conservazione della natura che ci circonda.
Come raccontare, da registi in un documentario, la fascinazione iconica di una montagna come la Marmolada, e di quattro alpinisti di varie generazioni in cerca di nuove vie per scalarla?
Ci siamo affidati a loro, sono dei grandi professionisti con una storia alle spalle incredibile, come Maurizio Giordani. Li abbiamo fatti parlare e li abbiamo seguiti senza intervenire troppo, curiosi perché per noi era qualcosa di nuovo. La fortuna è stata incontrare delle persone e dei personaggi sorprendenti. Maurizio conosce qualsiasi cosa, ha un repertorio che quando vai a casa sua ti folgora, Matteo ha un punto di vista rivolto al futuro, verso qualcosa di più sfidante, poi c’è Max con la sua passione smodata per la natura e la montagna, per insegnare e condividere quello che sa.
Tratto dall'intervista ai registi su ComingSoon.it
Planet Mountain - Il documentario, prodotto Sky Original, nasce nell’ottica di raccontare non soltanto un’impresa alpinistica - l'apertura di una nuova via sulla parete sud della Marmolada - ma anche il rapporto tra uomo e natura nelle sue diverse sfaccettature, la cui trasmissione sul grande schermo è stata uno degli obiettivi fondamentali per i registi. "Attraverso questo film, esploriamo la natura e il rapporto dell’uomo con il viaggio, in questo caso verticale. Il tutto adottando un atteggiamento rispettoso, accogliente e umile, che rappresenti l’avventura e le difficoltà ma che possa anche accendere la curiosità dell’osservatore, soprattutto in chi è meno avvezzo a storie di arrampicata come questa”.
(...) Si tratta infatti di una cordata di quattro generazioni distinte, accumunate dalla passione per l’alpinismo, l’arrampicata e soprattutto la scoperta: quella di un terreno ignoto come Madre Roccia, dove nessuno è stato prima. "Penso che ciascuno costruisca un suo rapporto particolare con la montagna, perché è veramente qualcosa di intimo e personale” afferma Bielli, spiegando la relazione diversa che ognuno degli scalatori ha avuto con la montagna durante l’esperienza.
Questo documentario dimostra come la montagna non sia soltanto una sfida o un obiettivo. La Marmolada è stata per loro anche l’ambiente in cui le relazioni si fortificano, una sfida che rende gli individui comunità e che ha unito i quattro alpinisti in questa sfida verso l’altezza. Come afferma Giordani, la montagna approfondisce, conferisce un valore aggiunto alle relazioni e trasmette l’importanza dello stare insieme. La montagna, quindi, è comunità, esperienza, sfida, compagna: la montagna – e la Marmolada – è Madre Roccia.