di Zahra Amir Ebrahimi, Guy Nattiv, Iran, 2023, 105′
con Arienne Mandi, Zahra Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman, Nadine Marshall, Lir Katz
Tratto da fatti realmente accaduti, il film segue le vicende di Leila (Arienne Mandi), una judoka iraniana che si allena e lavora costantemente per coronare un sogno: diventare la prima atleta del suo paese a vincere l’oro mondiale in questa disciplina. Al suo fianco, l’allenatrice Maryam (Zar Amir Ebrahimi, anche co-regista del film) la sprona e la sostiene fino a quando non scenderanno in campo fattori che vanno al di là dell’agonismo sportivo. Leila dovrà compiere una scelta molto delicata, che rischierà di compromettere per sempre non solo la sua carriera, ma anche la sua stessa vita.
Ogni sera Il Mago dei Fornelli prima della proiezione propone un menu di piatti selezionati ispirati ai film.
Orario cucina: 19:00 – 22:00. Prenotazione necessaria.
MENU AROMI E PROFUMI DI PERSIA - € 16,00 bevande escluse - prenotazione QUI
Sono inoltre disponibili al ristoro dolci, acqua, bibite, vino, birra, cocktail
Mymovies - L'israeliano Guy Nattiv e l'iraniana Zar Amir Ebrahimi sono consapevoli della forza intrinseca del conflitto a cui è sottoposta la protagonista e lo portano alla massima intensità, non aggiungendo distrazioni né altri elementi fondamentali al racconto. La lotta fisica è metafora di una lotta psicologica che è anche politica ed esistenziale, e trascende il singolo. Il bianco e nero universalizza quest'idea e materializza la natura estrema del ricattto. Anche la scelta della Georgia non è casuale: paese coproduttore del film, è però anche simbolo di frontiera, tra Europa e Asia, una frontiera che può essere momento di incontro oppure dolorosa sezione.
Il manifesto - Tatami, che è stato presentato nella sezione Orizzonti dell’ultima Mostra di Venezia, nasce dalla collaborazione fra Zar Amir Ebrahimi, attrice iraniana premiata a Cannes per Holy Spider, per la prima volta alla regia e il regista israeliano Guy Nattiv, ispirandosi a diversi casi accaduti in passato con le atlete dell’Iran che dopo qualche gara non tornavano più indietro. I due registi in un bianco e nero che guarda ai generi del thriller politico e dello sport movie, cercano di tradurre la loro narrazione in una chiave il più possibile universale. Ciò che succede fuori dal tatami delle gare viene suggerito nelle tensioni che lì prendono corpo, nello sforzo di muscoli, nervi, nei gesti millimetrati.
Sono le due protagoniste donne che combattono, ma una, Leila, a differenza della sua allenatrice (la stessa Zar Amir Ebrahimi) non vuole cedere. La sua ostinazione segue geometrie precise, regole definite che fronteggiano i rischi, e che progressivamente in questo suo gesto individuale ne affermano uno potenzialmente collettivo: la necessità di una rivolta per una libertà che sia di tutti.
Cineuropa - Nattiv e Amir Ebrahimi riescono a far dialogare in modo sorprendente la tensione legata alla competizione sportiva, magnificamente filmata attraverso un bianco e nero al contempo freddo e profondo, e le questioni politiche e di giustizia sociale. Avvincente dall’inizio alla fine, Tatami ci lascia costantemente sulle spine, pronti in ogni istante a tifare per Leila, sorta di Amazzone moderna che, disarcionata dal suo cavallo, continua a lottare senza armatura. Più ambigua ma non per questo meno intrigante è l’allenatrice Maryam, attanagliata dal peso di scelte passate che continuano a pesare sul presente. In perenne conflitto tra rispetto delle regole, per paura delle conseguenze che un’eventuale disobbedienza potrebbe innescare, e sete di una libertà che anela senza avere però (ancora) il coraggio di rivendicarla, Maryam vive attraverso Leila una lotta che avrebbe lei stessa desiderato combattere. Guerriere solitarie contro un sistema dal quale vogliono fuggire, eroine incredibilmente umane che cercano di difendere valori ai quali sono attaccate visceralmente, Leila e Maryam sono due personaggi che non si dimenticano facilmente.
Cinematogrphe - Tatami, debutto alla regia di Zar Amir Ebrahimi con la collaborazione di Guy Nattiv, è un film fortemente politico ma anche totalmente e completamente un perfetto esempio di film agonistico. Una pellicola incisiva che lascia spazio alla storia ma anche al messaggio di fondo, guidata dall’ottima recitazioni di Mandi ed Ebrahimi, che si calano completamente nei propri personaggi. Un ottimo film sulla resilienza, sulla forza, sulla dignità e sulla libertà decisionale; un film che necessità di essere visto e merita di essere visto.